Un master sulla diagnosi relazionale in ottica sistemico relazionale: tra perizie e psicoterapia
Pubblicizzo un master di cui ho il privilegio di essere coinvolto come docente insieme ad altri colleghi.
Si tratta di un master relativo all'utilizzo della diagnosi all'interno della consulenza condotta con orientamento sistemico relazionale.
In più articoli di Psicologo Melzo e Psicologo Novate si è sottolineata l'inopportunità di un eccessivo utilizzo delle diagnosi, soprattutto quando strumenti per "inventare patologie" , patologizzando situazioni che non lo sono. A questo proposito, rimandiamo all'articolo dedicato all'August Blue, al software inventato per scoprire la depressione attraverso l'analisi dei contenuti postati sui social network, o all'articolo che difende il "diritto alla tristezza".
Esiste differenza tra queste "diagnosi" e quella di cui si approfondiranno finalità, metodi e contenuti all'interno del master?
Ovviamente sì.
Innanzitutto, coerentemente a quanto normalmente avviene all'interno del modello sistemico relazionale, la "diagnosi" è una conoscenza che evidenzia le risorse e l'intero contesto a cui la persona appartiene.
La differenza principale tra la diagnosi sistemica e un approccio nosografico più classico è il fatto che si tratta di diagnosi relazionale, che guida la comprensione delle dinamiche emotive e relazionali della persona attraverso la sua contestualizzazione nel sistema di appartenenza.
Anche gli strumenti diagnostici più classici e individuali, come il Rorschach e il TAT, possono essere utilizzati con un'ottica sistemico-relazionale
Ma qual è l'importanza del sapere elaborare una buona diagnosi relazionale?
A volte uno psicologo può, in virtù del proprio ruolo professionale (consulente tecnico d'ufficio, consulente tecnico di parte, operatore in servizi di tutela minori dover elaborare una psicodiagnosi per l'autorità giudiziaria e molto spesso ciò accade, come nel caso in cui siano coinvolti dei minori, per poter elaborare un progetto in loro favore.
Ma più generalmente, ogni percorso psicoterapeutico deve fondarsi su una valutazione diagnostica relazionale su cui si orienta il percorso terapeutico stesso.
Il master si propone di aiutare a sviluppare la capacità di costruire una diagnosi relazionale che sia coerente al contesto specifico della valutazione diagnostica. Il differente contesto (mandato, ambiente, pazienti) incide per esempio su quali strumenti diventa più utile utlizzare (e a tal proposito, accanto ai test più classici e individuali, saranno proposti strumenti creati all'interno dell'approccio sistemico, quali il Test della Doppia Luna e il Lousanne Triadic Play).
Il master sulla diagnosi nella consultazione sistemica ha quindi due obiettivi:
1) rendere i corsisti in grado di poter rispondere ai quesiti specifici che la consultazione propone, scegliendo anche gli strumenti più adatti per raggiungere l'obiettivo
2) saper formulare una diagnosi relazionale propedeutica al cambiamento terapeutico.
Il master avrà le caratteristiche metodologiche tipiche della scuola di psicoterapia a orientamento sistemico-relazionale Eist, ovvero l'anteporre l'esperienza pratica (con analisi di casi, role playing, supervisioni) agli approfondimenti teorici
Il master si svolgerà in una doppia edizione, a Milano e a Torino, tra aprile 2019 e marzo 2020.
Per il programma, l'elenco dei docenti, i costi e altre informazioni importanti, invito a visitare l'apposita pagina web, cliccando qui