CORONAVIRUS E IMPLICAZIONI PSICOLOGICHE
Quali sono le implicazioni psicologiche del Coronavirus?
È difficile dare una risposta univoca e generalizzabile a quali siano le implicazioni psicologiche del Coronavirus, perché se la pandemia è, per definizione, mondiale e ci riguarda tutti, molto diverso è il grado di esposizione che ogni persona vive rispetto al Coronavirus.
Esposizioni diverse al COVID19 e implicazioni psicologiche differenti del Coronavirus
Alcune tipologie di situazioni di esposizione al COVID19 e differente implicazioni psicologiche del Coronavirus:
- persone che hanno avuto un lutto. Le implicazioni psicologiche di chi per Coronavirus ha perso i familiari sono molto più difficili di quelle (già di per sè faticose) di un lutto a cui eravamo abituati fino a pochi mesi fa. Questa patologia implica numerose complessità per il lutto, tra cui impossibilità di stare vicino a chi è ammalato, morte in solitudine, impossibilità di celebrale i riti post mortem...
- persone che si sono ammalate di Coronavirus. Anche questa categoria ha implicazioni psicologiche peculiari, ma non generalizzabili all'interno della stessa classe. In base a come è stata vissuta, comporta implicazioni psicologiche differenti (chi è riuscito a superarla con sintomi lievi, ma c’è chi è stato anche ricoverato e altri che sono stati anche intubati). Non tutti reagiamo allo stesso modo dopo una malattia grave: c'è chi, superandola, vive una seconda nascita, ma anche chi resta segnato da un senso di fragilità più intenso.
- c’è chi il Coronavirus lo vive in trincea, perché impegnato in prima linea come medico, infermiere, soccorritore, psicologo, …. Persone che lavorano a stretto contatto con la patologia creata dal Coronavirus hanno implicazioni psicologiche che si possono inquadrare nella casistica del lavoro in condizioni di emergenza, con tutte le peculiarità psicologiche del caso e i rischi associati (stress, disturbo post traumatico da stress, … ci sono stati anche casi di suicidio tra operatori sanitari e altri che sono morti in seguito all’aver contratto l’infezione).
- Vi è poi la situazione di chi ha vissuto la situazione dovendo rimanere chiuso in casa, senza coinvolgimenti in prima persona di familiari o per sé, ma anche qui, la situazione è molto diversa: la gestione dello stress per il dover stare in casa è molto differente perché diverso è vivere in isolamento da solo, viverlo in famiglia e rispetto ad aver spazi (balconi ampi, giardini, appartamento piccolo) e strumenti (copertura wifi, possibilità di accesso alla rete, capacità di organizzazione).
- Vi è poi la situazione dei bambini, ai quali riserviamo un articolo apposito.
Coronavirus Implicazioni psicologiche: Alcune implicazioni psicologiche al Coronavirus in cui potreste trovarvi e da cui si può uscire
Tutti siamo accomunati da implicazioni psicologiche quali preoccupazioni per la propria salute e per quella dei nostri cari, per preoccupazioni rispetto al lavoro e alle conseguenze economiche. Il Coronavirus ci porta a implicazioni psicologiche legate anche all’aver sconvolto le nostre abitudini quotidiane.
Un primo messaggio che vorrei condividere è che non bisogna allarmarsi se in questo periodo, le implicazioni psicologiche significano anche stress, noia, umore irritabile o basso, difficoltà nei ritmi del sonno e dell’alimentazione. Può essere normale vivere queste implicazioni psicologiche, a cui si accompagnano un’irritabilità e un senso di sofferenza maggiore. Per rendere ragione di queste implicazioni psicologiche del Coronavirus, basti pensare che l’isolamento sociale, a cui siamo chiamati per contrastare la diffusione del Coronavirus, è tendenzialmente un sintomo di disagio psicologico.
ma non è né detto che accada e soprattutto non è detto che non si possa stare meglio.
Abbiamo per esempio dato indicazioni su come fronteggiare la paura e come gestire lo stress in casa.
Come affrontare le implicazioni psicologiche del Coronavirus?
Ci sono delle specificità legate alle situazioni descritte in precedenza, ma tendenzialmente occorre non avere vergogna dei propri vissuti emotivi. Sono implicazioni psicologiche a cui possiamo anche non essere abituati, perché è la situazione in sé quella a cui non siamo abituati. Per esempio, anche chi è solitamente molto efficiente nelle proprie attività, può sentirsi carente nella gestione del proprio tempo, l’idea di aver tanto tempo libero può tradursi nella perdita di tempo, che è anche esito di un calo delle risorse attentive e nella capacità di concentrazione, implicazioni psicologiche del Coronavirus che dipendono da uno stato di maggior ansia e stress.
Quali fattori protettivi?
Innanzitutto raccomanderei di seguire le linee dell’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS), che completerei con le seguenti (dando quadro completo):
• rispettare i ritmi del ciclo sonno veglia
• non sconvolgere ulteriormente le nostre abitudini
• Differenziare i momenti della giornata attribuendo loro obiettivi e significati utili a creare distinzioni orari e temporali che abbiano senso
• Mantenersi in contatto con le persone care, parenti e amici, grazie alla tecnologia
• Evitare di farsi bersagliare da fake news e sovraesporsi a informazioni negative
• Realizzare attività piacevoli
• Avere una dieta equilibrata, non eccedere in grassi, zuccheri e alcol
• Non fumare
• Mantenere un’attività fisica costante
In tutto questo, una parentesi sulle persone anziane, categorie tra le più a rischio, ma, sembra, anche tra le più inclini a non rispettare le misure restrittive. Un’occasione utile per anziani e familiari, per vincere il senso di isolamento e puntare sulla responsabilizzazione potrebbe essere intensificare i contatti, anche se a distanza, mettendo a fuoco temi specifici. Per esempio, chiedere alle generazioni precedenti come abbiano vissuto periodi storici drammatici, come la seconda guerra mondiale, gli anni di piombo, eventuali cataclismi naturali come terremoti o inondazioni, aiuta a recuperare memoria storica collettiva e familiare, valorizzando la memoria e responsabilizzando le persone anziane.