Tutela dei minori e abuso di potere: un rischio da evitare

Tutela dei minori e abuso di potere: un rischio da evitare

Il rischio di abuso di potere nella relazione di aiuto è da evitare, soprattutto nella tutela dei minori e specie con persone che hanno una condizione di fragilità, quali persone con disabilità, anziani, persone con patologie psichiatriche e minori, è una dimensione verso cui prestare molta attenzione per evitare che possa verificarsi, come i fatti di cronaca legati alla vicenda di Bibbiano, per esempio, ne sono un doloroso esempio. Le cronache riportano spesso casi di abuso di potere nelle relazioni di aiuto, di cura o educative: si pensi ai casi di maltrattamenti sui minori delle scuole per l'infanzia o di anziani in strutture residenziali.

Il Cipra – Coordinamento Italiano Professionisti della Relazione d’aiuto promuove quattro serate a Milano sul delicato tema dell’utilizzo improprio del potere nelle relazioni di aiuto, proprio per creare una cultura che miri ad evitare il rischio dell'abuso di potere non solo nella tutela dei minori, ma anche in altri contesti. Ogni serata si incentrerà su un ambito diverso nel quale il rischio di abuso di potere è presente e diventa un rischio da evitare: nello specifico, nei contesti della psichiatria, della tutela minori, della disabilità e degli anziani.

Per quanto riguarda il tema "Tutela dei minori e abuso di potere: un rischio da evitare", la cornice comprende soprattutto le figure professionali che lavorano nei contesti di tutela minori: l'assistente sociale e lo psicologo. Assistente sociale e psicologo sono appunto le figure professionali che costituiscono la maggioranza delle équipe di tutela minori, e hanno quindi un ruolo di vicinanza e sensibilità verso singoli, famiglie e comunità in diversi servizi e settori. Se il ruolo dell'assistente sociale e dello psicologo è percepito come di vicinanza e aiuto nei contesti del loro agire, quando li si pensa dentro il contesto della Tutela minori, la percezione che compiano un abuso di potere è molto diffusa, e per tante persone il titolo dell'articolo sarebbe da modificare da "Tutela dei minori e abuso di potere: un rischio da evitare" a "Tutela minori e abuso di potere: un rischio inevitabile". Ne è un chiaro esempio come sia ancora diffuso il pregiudizio che "l'assistente sociale ruba i bambini".

Che cosa si pone alla base di tale pregiudizio? Si tratta di un pregiudizio che si fonda proprio sul motivo per cui l'abuso di potere è un rischio presente e da evitare nella tutela minori, poichè essa ha un ruolo di controllo sociale e agisce su mandato dell’Autorità Giudiziaria. Quando un Tribunale dispone un allontanamento di minori, a loro tutela, dal proprio nucleo familiare, tale intervento si presta a essere vissuto come azione violenta e traumatica. Si crea quindi l’immagine che, anziché lavorare per le famiglie, l’assistente sociale si muova contro le famiglie e che anzichè agire per la tutela dei minori eserciti un abuso di potere, e che anzichè un rischio da evitare esso sia intrinseco nell'attività della tutela minori.

Ci domandiamo come la figura dell’assistente sociale, malgrado la necessità di decisioni drastiche, possa mantenere la fiducia nella relazione con le famiglie e l’intera comunità e come lo psicologo possa rappresentare davvero una figura di aiuto e sostegno nella direzione di una crescita evolutiva e sana considerando tutti i soggetti e i sistemi coinvolti nella tutela dei minori. Solo in questo modo, tenendo presente che l'abuso di potere è un rischio da evitare nel campo della tutela dei minori, è possibile collaborare con le famiglie per perseguire insieme l'obiettivo che dovrebbe essere comune, cioè la tutela dei minori, dei figli.

L’inchiesta sui Servizi sociali di Bibbiano ha risvegliato antichi pregiudizi sulla figura dell’assistente sociale e, meno antichi ma non per questo più leggeri, sullo psicologo, che per esempio potrebbe "manipolare" la mente dei minori, non svolgendo quindi una funzione di tutela, ma un vero e proprio atto di abuso di potere, dimensione nella quale il rischio di abuso di potere è stato superato e confermato.

Il CIPRA ha colto la faccenda di Bibbiano come un’opportunità per partire dai pregiudizi che provengono da lontano e sensibilizzare gli stessi assistenti sociali, psicologi, psicoterapeuti e altri professionisti della relazione d’aiuto che collaborano in questo ambito, per far emergere idee diverse e sostenere i vari sottosistemi coinvolti: servizi, operatori, famiglie (affidanti e affidatarie), bambini, nell'idea di evitare il rischio dell'abuso di potere nel campo della tutela dei minori.

La serata "Tutela dei minori e abuso di potere: un rischio da evitare" si inscrive nella mission del CIPRA, associazione costantemente attenta alla costruzione di una rete di professionisti che, accomunati da una deontologia, siano sensibili alla domanda: Come lavorare con gli utenti/clienti/pazienti in un’ottica di collaborazione e vicinanza, in un rapporto umano anche quando si è “richiamati” ad una funzione di tutela e di controllo?

La serata su Tutela dei minori e abuso di potere: un rischio da evitare, sarà moderata dalla presidente del CIPRA; la dott.ssa Cecilia Edelstein, e si terrà il martedì 31 marzo 2020 presso la Libreria Zivago alle ore 21.00.

 

Alla serata parteciperanno:

  • Michela Gargioni, referente per l’affido del Comune di Brescia, Servizio per l’Affido e la Solidarietà Sociale, referente esterna del gruppo di supporto alla formazione continua dell’Ordine degli Assistenti sociali per la Provincia di Brescia e referente per gli assistenti sociali del CIPRA
  • Emanuele Zanaboni, psicoterapeuta, psicologo presso Tutela Minori, docente e membro dello staff clinico di SHINUI e Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Milano

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