Come gestire gli spazi della casa per il gioco dei bambini senza farsi invadere?
Ci sono case in cui sembra che lo spazio gioco dei bambini coincida con l’intera pianta dell’appartamento, per cui camminare equivale a praticare slalom tra giochi (più o meno interi) e altri oggetti capitati tra le mani del bambino.
In altre case, dove l’esigenza di ordine in un genitore è molto dominante, si ha invece l’impressione che i bambini agiscano limitatamente nel proprio recinto (a volte è anche fisicamente delimitato, come nel caso dei “box”), ma per il resto sembra comunque un’abitazione non contaminata dalla presenza di bipedi alti poche decine di centimetri.
Qual è la giusta misura dello spazio da concedere ai bambini?
Come garantire loro uno spazio adeguato che sia anche rispettoso delle esigenze degli altri componenti della famiglia e delle dimensioni generali dell’abitazione?
In altri articoli pubblicati su Psicologo Melzo e Psicologo Novate abbiamo visto come ogni angolo della casa, dalla cucina al bagno, può diventare un ambiente ricco di attività per i bambini, anche molto piccoli, nel rispetto della loro sicurezza e delle loro esigenze evolutive.
Un angolo a misura di bambino
Non tutti gli appartamenti offrono la possibilità di avere una stanza dedicata al nuovo arrivato: anche se dopo i primi anni di vita diventa importante poter avere uno spazio proprio, nei primi mesi e primissimi anni la situazione è comunque gestibile.
L’importante è che al bambino sia riservato un angolo dentro l’abitazione (il soggiorno, per esempio), in cui possa aver a disposizione un contenitore entro cui sistemare i suoi giochi.
Contenitori e giochi
Il contenitore dovrebbe essere comodo e sicuro anche per il bambino, in modo che lo possa aprire e chiudere autonomamente e senza pericoli (una cesta o uno scatolone, per esempio, sono adeguati).
Possono diventare giochi molto graditi anche materiali di recupero (posate di legno, bottigliette di plastica riempite con farine, oggetti dalle medie dimensioni – abbastanza piccoli per esser ben maneggiati, ma non troppo piccoli da esser ingeriti – lisci e colorati, tubo della carta igienica per imparare a guardare e sperimentare con la voce, piccoli strofinacci puliti per piegarli, usarli...).
L'idea è che non servono per forza giochi costosi o marchiati con il personaggio dei cartoni animati del momento (ammesso sia possibile scamparli) o giochi molto belli, ma costosi, in quanto fatti in legno e su misura: l'importante è poter offrire materiale che permettendo l'uso della motricità fine, della manualità e del coordinamento oculo-manuale aiuti i bambini a divertirsi esplorando gli oggetti e padroneggiando sempre più il proprio corpo e l'ambiente in cui vivono.