Il significato psicologico delle cene tra ex compagni di classe
Nel 1988 uscì un film di Carlo Verdone, “Compagni di scuola”.
Cinque anni prima, negli Stati Uniti, il regista Lawrence Kasdan girò “The big chill”, tradotto in italiano con “Il grande freddo”.
I due film hanno molti punti in comune, su tutti il fatto che riguardino delle rimpatriate tra ex compagni di scuola del liceo, a quindici anni dalla maturità.
In entrambi i film, l’esito della rimpatriata è abbastanza drammatico.
Molto più recentemente, anche nel romanzo “Divorziare con stile” di Diego De Silva vi è una rimpatriata di ex compagni di classe del liceo a molti più anni di distanza, ma anche qui, l’esito è un esilarante e grottesco finale drammatico.
Ma come mai le rimpatriate tra compagni di classe possono esser così deleteri?
In realtà sono esperienze ricche di significato: in primis, mette ci mette a confronto con i cambiamenti e l’invecchiamento dei nostri ex compagni di classe... talvolta non ci si riconosce nell’anzianità dei nostri coetanei.
Si tratta di eventi che concludono storie e situazioni iniziate decenni prima (il romanzo di De Silva è geniale anche in questa parte): non solo, si tratta di persone che magari non frequentiamo da allora, hanno di noi il ricordo di quel che eravamo prima che entrassimo nel mondo degli adulti (e noi dei nostri compagni, ovviamente).
Come anche nel romanzo “Divorziare con stile” emerge, talvolta capita che nascano relazioni di coppia su questi presupposti, che possono rappresentare sia un tentativo di tornare al passato, agli istinti e alle passioni giovanili, sia per ritornare ad una dimensione di maggior sicurezza con chi non ha condiviso gli esiti degli ultimi anni.
E voi? Avete avuto esperienze di rimpatriate che i vari social network rendono sempre più possibili?
Se vi capitasse,.. annotatevi le vostre impressioni, come vi sentite, che informazioni su di voi la serata vi lascia.