Con la fine del mese di giugno arriva la tanto famosa “notte prima degli esami”…. Gli esami estivi per antonomasia sono quelli della maturità, che preoccupano non solo gli allievi, ma anche i genitori con cui ci relazioniamo negli studi di psicologia a Novate e psicologo Melzo.
Ci sono però altri esami che incombono, sono quelli di stato, per l’accesso agli ordini professionali (non solo i nostri colleghi psicologi, ma anche avvocati, architetti, giornalisti, medici, solo per citarne alcuni), ci sono gli esami universitari… e, per chiudere con una citazione originale, “gli esami non finiscono mai”, come insegna Eduardo De Filippo.
Solitamente non finisce mai nemmeno l’ansia ogni volta che ci si prepara ad un esame. Innanzitutto, va detto che una certa dose d’ansia e di stress sono utili perché ci preparano alla sfida.
Certo, il rischio è che l’ansia diventi un nemico che anzichè aiutarci ci complichi la vita. Cerchiamo allora di dare qualche indicazione su come comportarsi…
Da dove nasce l'ansia?
Può sorgere dal timore di non essere sufficientemente preparati (al di là di quanto uno sia veramente pronto), dal terrore di dimenticare tutto appena ci venga posto il quesito, ma anche la paura di deludere i genitori, partner, amici, oltre che se stessi ovviamente.
Ci sono persone più sensibili alle critiche di altri, e contesti familiari in cui la riuscita scolastica è un a valore quasi assoluto… ovvio che in questi casi il livello di ansia sarà maggiormente accentuato.
Come controllare l'ansia?
A nostro modo di vedere, cercare di controllare ossessivamente l’ansia rischia di far verificare paradossalmente un aumento del suo livello… perché nel momento in cui non riesco a “non pensarci” (ed è difficile non pensare ad una cosa se penso di doverla controllare, anzi, è il miglior modo per continuarci a pensare).
Di sicuro è fondamentale non assumere tranquillanti, calmanti e psicofarmaci, che hanno un effetto negativo sulle prestazioni cognitive (si perde in capacità attentive e di memoria, subentra una certa lentezza generalizzata), nè fare diete in concomitanza degli esami (si perde energia).
Per prepararsi al meglio
Diamo per scontato che una persona si sia preparata bene e per tempo, un fattore importante consiste nell’arrivare al giorno dell’esame il più riposati possibili. Se è possibile, cercate di non studiare fino all’ultimo giorno, ma soprattutto fino all’ultima notte:
è importante arrivare riposati, mentalmente freschi (un corridore non può presentarsi al nastro di partenza dopo aver corso per tutta la notte precedente… sarebbe stremato… e il cervello va rispettato come i muscoli in questi casi).
Sarebbe utile, anche nei giorni precedenti la prova, ritagliarsi degli spazi per attività piacevoli durante la giornata (hobby, uscire, piscina, una corsa…)
Il giorno dell'esame
Ok, oramai ci siamo, siete davanti al foglio… o all’esaminatore… innanzitutto meglio fare due o tre respiri profondi… Niente di magico, o di scaramantico, serve solo per ossigenare maggiormente il cervello e rilassarsi.
Nel caso di un esame scritto, un’indicazione utile per vincere la sindrome da foglio bianco senza eccedere nella frenesia di iniziare a scrivere di getto è prendersi del tempo… strutturare la risposta mentalmente o, nel caso di un tema, scrivere una mappa delle idee da cui ricavare l’indice del lavoro.
Non fiondarsi subito a scrivere per l’ansia di non riuscire a finire.
È importante, inoltre, non lasciarsi contagiare dall’ansia dei compagni.
Se c’è un compagno ansioso, o si cerca con una battuta spiritosa di riuscire a rilassarlo oppure se questo è molto ansioso, è meglio allontanarsi. La paura, così come l’ansia, è contagiosa.
Infine, siccome è probabile che abbiate compagni molto ansiosi che, non avendo letto questo articolo J non saranno riusciti a ridurre la loro ansia, il consiglio è di star loro lontani, per evitare di essere contagiati dalla loro tensione.
E ora, … in bocca al lupo!