compiti dell'adolescenza

Per introdurre il tema dell'adolescenza, gli psicoterapeuti di Psicologo Melzo vorrebbero partire col farvi una domanda, e cioè di pensare ai vostri amici più cari di questo periodo, e pensate a come passate il tempo con loro e a che cosa caratterizza la vostra amicizia...

Fatto?

Bene, ora pensate ora a che cosa invece caratterizzava l’amicizia col vostro/a miglior amico/a delle superiori, e prima ancora quando eravate bambini…

Sicuramente darete risposte diverse ad ognuna di queste domande, qualcuno potrà aver mantenuto gli stessi amici, ma sicuramente il tipo di legame si sarà diversificato negli anni, nel modo di passare il tempo, di supportarsi e di divertirsi…

Abbiamo preso l’amicizia come un esempio che serva a spiegare come le diverse età della vita abbiano caratteristiche diverse legate alle differenti capacità che sviluppiamo dalla prima infanzia all’anzianità, sia dal punto di vista fisico che da quello cognitivo e anche relazionale. Ad ogni fase del nostro ciclo di vita, in relazione alle capacità maturate, siamo chiamati ad affrontare delle sfide il cui superamento ci consente di progredire e di evolvere verso stadi di sviluppo successivi e ad acquisire nuove capacità, nuove competenze.

All’interno di quest’ottica, l’adolescenza è una tappa cruciale per lo sviluppo di una persona, una fase in cui la sfida ed il primo compito, il più importante riguarda la costruzione della propria identità.

Il secondo importante compito psicologico consiste nella costruzione, o meglio, della ri-definizione, di nuove relazioni con il mondo sociale, cioè con relazioni esterne alla famiglia.

In questo percorso di crescita si assiste a un radicale cambiamento delle relazioni: l'adolescente si allontana progressivamente dai modelli familiari che lo hanno accompagnato negli anni precedenti per avvicinarsi ad altri nuovi modelli che possono essere identificati in alcuni insegnanti, personaggi sportivi, leader politici o miti del mondo della musica o dello spettacolo.

In particolare assume un’importanza centrale il gruppo degli amici (“il gruppo dei pari”,  cioè di amici più o meno coetanei) grazie al quale il ragazzo si sperimenta in nuovi ruoli, si confronta con gli altri e approfondisce la conoscenza di se stesso.

L’adolescenza rappresenta un periodo di totale stravolgimento dei punti di riferimento: agli evidenti cambiamenti corporei si accompagnano profondi cambiamenti psicologici che riguardano le capacità cognitive, il mondo degli affetti e le competenze sociali, ma a differenza degli altri cicli di vita, nell'adolescenza i cambiamenti sono molto profondi e avvengono in un arco di tempo molto ristretto

Per questo, l’adolescenza è stata descritta da molti psicologi come un periodo di insicurezza e di paura, in cui i ragazzi sperimentano in modo intenso l’emozione dell’angoscia.

Un’altra caratteristica principale di questa fase della vita consiste nella sperimentazione: uno psicologo che si è molto dedicato allo studio dell’adolescenza, Erik Erickson, definisce il periodo adolescenziale “una moratoria psicosociale”, cioè un periodo di maturazione fisica e cognitiva in cui però l’individuo rimanda l’assunzione di un effettivo impegno. Secondo Donald Winnicott, altro psicologo che molto ha studiato questa fase del ciclo di vita, una caratteristica psicologica tipica dell'adolescenza è rappresentata dall’ambivalenza, ossia dalla presenza di due spinte emotive contrastanti, che si manifesta nell’oscillazione tra uno sprezzante spirito di indipendenza dai genitori e una spinta regressiva verso la dipendenza infantile.

Nell’adolescenza il tema della regolazione delle distanze dai genitori diviene centrale: il ragazzo oscilla tra il bisogno di appartenenza al sistema familiare e l’esigenza di staccarsene progressivamente. Spesso il ragazzo mette in atto dei comportamenti provocatori e contraddittori nei confronti della famiglia che in realtà nascondono un forte desiderio di appartenenza e affiliazione; è un po’ come se volesse mettere alla prova la capacità dei genitori di non farsi manipolare troppo dalle eccessive richieste di libertà e di autonomia a cui lui stesso li sottopone...

...si troveranno in questa descrizione quei genitori che criticano i propri figli adolescenti rimproverando loro  di avere "pretese da grandi" (orari dei rientri, lamentele sull'autonomia) ma anche comportamenti da "immaturi" (incapacità a svolgere i propri doveri, lasciare in disordine...)

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