Negli ultimi tempi abbiamo affrontato casi di terapia individuale o terapia di coppia nei quali una delle criticità che le persone portano nei nostri studi di psicologia a Melzo e Novate è il tema dell'invadenza del lavoro nella sfera personale e relazionale.
Il lavoro assorbe quasi tutto il tempo della vostra giornata ben oltre le 8 ore di un full time?
Anche quando siete fuori dall’ufficio la vostra mente è rivolta alla vostra attività, pensando a che cosa dovete e dovreste fare? Questi pensieri restringono il tempo che dedicate a famiglia e hobby?
Anche durante la vacanza (ammesso che il lavoro vi permetta di staccare) siete sempre connessi con il mondo lavorativo, magari grazie ai vari tablet e smartphone?
Ecco… se annuite leggendo queste domande (pensando a voi stessi o al vostro compagno o alla vostra partner) può essere che siate “ubriachi di lavoro”, un fenomeno che può essere considerato una vera e propria dipendenza, tanto è vero che in inglese è chiamato "Work addiction" o “Workaholism"
Di che cosa si tratta?
Anche se il lavoro è un’attività socialmente accettata e valorizzata, può generare una vera e propria dipendenza configurandosi come un reale disturbo psicologico.
Possiamo pensare di esser di fronte ad un caso di dipendenza del lavoro quando questi non ha più una funzione di sopravvivenza, ma diventa quasi una forma di comportamento compulsivo in cui non può fare a meno di ‘non lavorare’ e, se lo interrompe, la persona si irrita e si sente in colpa.
A differenza di quanto si possa pensare, non sono solo i manager e i liberi professionisti ad essere una categoria a rischio: si tratta di una componente trasversale a tutte le professioni e a tutte le modalità di contratto lavorativo.
Come nasce la work addiction?
Non è mai utile e saggio fare delle generalizzazioni, in quanto ogni storia è a sé e ha le proprie peculiarità. La psicologia classica ci insegna che le dipendenze nascono per riempire vuoti nella vita della persona, vuoti esistenziali o relazionali.
In realtà, la nostra esperienza ci insegna che l’estrema dedizione al lavoro può generarsi su organizzazioni di personalità nelle quali sono salienti i valori del successo e della volitività, oppure, diversamente, si tratta di persone che possono presentare un’organizzazione depressiva, nella quale la creatività ed il dinamismo sul lavoro sono una modalità “sana” che evita l’affacciarsi di una crisi depressiva vera e propria.
In altri casi queste persone possono invece presentare dei tratti ossessivi, in questo caso l’estrema dedizione al lavoro permette alla persona di tenersi lontana dal vivere esperienze emotive e gratificanti che in un contesto di quel tipo potrebbe portare all’insorgenza di sintomi.
IDENTIKIT del work-addicted
Il soggetto dipendente da lavoro si caratterizza perché è immerso in un circuito di 'compulsione lavorativa', ossia un comportamento che prevede prolungata e intensa attività lavorativa con una dedizione superiore alle otto ore quotidiane, spesso anche nei fine settimana o nei periodi di vacanza.
La persona che soffre di questo disturbo non riesce a staccare dal lavoro e continua a lavorare e/o a pensare al lavoro anche quando torna a casa.
È una persona che non si assenta mai dal lavoro, né per necessità e raramente anche per malattia.
La dipendenza da lavoro può portare ad un senso di isolamento, irritabilità e scarsa attenzione nei confronti di chi sta intorno.
Ovviamente vi sono ripercussioni sulle dinamiche della vita di coppia e familiare, in quanto la persona che ne soffre si isola dalle relazioni (o è presente solo fisicamente, ma la testa è altrove) e genera rabbia e frustrazione nei propri cari.