Quando un bambino è figlio unico ha il privilegio di avere tutte per sé le attenzioni di mamma e papà.
A volte capita poi che oltre ad esser l’unico figlio, sia anche l’unico nipote dei nonni, cosa che pone ancora più il bambino al centro delle attenzioni di tutti: insomma, il piccolo si trova in una posizione piuttosto comoda, che potrebbe non gradire il ritorno della cicogna con un fratellino a bordo.
Naturalmente, i genitori tendono a comunicare la notizia dell’arrivo di un fratellino sottolineando i vantaggi che questo comporterà: avere un nuovo compagno di giochi, aver qualcuno di cui esser responsabile. Le frasi possono verosimilmente suonare in questo modo:
“Avremo un altro bambino perché così per te sarà bello poter aver un fratellino o una sorellina con cui giocare!”
“Mamma e papà avranno bisogno del tuo aiuto per curare il tuo fratellino/sorellina”
Eppure, queste frasi attivano spesso i primi sentimenti di gelosia:
Penelope Leach, psicologa inglese, ha pensato che, per far capire meglio che cosa prova un bambino nel momento in cui apprende dell’arrivo di un fratellino, sia utile per i genitori fare un paragone tra le frasi che si usa dire ai bambini e quello che potrebbe dire il proprio coniuge tornando a casa e annunciando l’arrivo di una seconda moglie.
il genitore al bambino
"Avremo un altro bambino, siamo sicuri che sarà bello per te avere un fratellino con cui giocare"
"Sei così bravo e bello che siamo tanto contenti di te, così contenti che vogliamo un’altra bambina meravigliosa"
“...la nostra famiglia avrà una persona in più, quando nascerà starà con noi e insieme lo cureremo”
"adesso ho proprio bisogno che il mio ometto mi aiuti a curare la piccola"
"ma certo che non ti vorrò meno bene, ci vorremo tutti bene l’un l’altro"
il marito alla moglie
"Vorrei avere un’altra moglie, sono sicuro che per te sarà bello avere una persona che ti aiuti nei lavori in casa o per chiacchierare"
"Sei una moglie così bella e brava che voglio un’altra donna meravigliosa come te"
"la nostra famiglia avrà una persona in più, una nuova moglie, quando arriverà starà con noi e ci prenderemo cura di lei insieme"
"adesso ho proprio bisogno che la mia vecchia moglie mi aiuti a far ambientare la mia giovane moglie"
"ma certo che non ti amo di meno, ci ameremo tutti l’un altro!"
..si tratta di frasi che ci farebbe sentire dal nostro (o dalla nostra) partner. È ovvio che la relazione tra una coppia di adulti è molto diversa dalla relazione di un bambino coi proprio genitori, ma ciò li accomuna è che quando amiamo una persona la vorremmo tutta per noi... sapere che questa persona desideri qualcun altro ci fa sentire esclusi e quindi gelosi. (Leach, 1977)
Ma quali sono le emozioni alla base del senso di gelosia?
I bambini piccoli non hanno infatti la capacità di descrivere ciò che li rende gelosi, né, tante volte, hanno già la maturità di poter attribuire dei significati al termine “gelosia”.
Dando voce alle loro emozioni, potremmo dire che la gelosia nasce in quanto:
- il bambino soffre perchè pensa di aver perso l’amore dei genitori, o per lo meno di vedere questo amore ridotto perchè deve essere condiviso;
- ci può esser la convinzione, da parte del bambino, che la responsabilità della (ai suoi occhi) perdita dell’amore genitoriale derivi da una sua colpa, a causa di difetti o manchevolezze;
- l’arrivo del nuovo fratellino (o sorellina) spodesta dal trono di figlio unico (con privilegi annessi) il bambino, facendolo sentire offeso, risentito e arrabbiato;
Alla luce di tutto questo, alzi la mano chi di voi non si sentirebbe almeno un po’ ostile nei confronti del nuovo rivale, che oltretutto sembra beneficiare di maggiori attenzioni e interessi da parte di genitori, nonni, amici ecc. ecc. ..ecco perché nasce l’idea che tutto sommato, se non ci fosse sarebbe meglio: ecco perché lo si desidererebbe eliminare
Riferimenti bibliografici
Leach, P. (1977). Your Baby and Child: From Birth to Age Five. Knopf: London.