Nei precedenti contributi su Psicologo a Melzo e Psicologo a Novate, abbiamo visto quali sono le frasi che un genitore dovrebbe evitare per annunciare al proprio figlio l’arrivo di un fratellino, abbiamo visto come la gelosia sia un sentimento evolutivo e da quali indicatori si riconosce.
Probabilmente però, ciò che più serve ad un genitore è capire come poter aiutare il proprio figlio a superare i vissuti di gelosia, soprattutto quando questi diventano caratterialmente complicati e creano, nei genitori in primis, diverse ansie.
A costo di esser ripetitivi, ci preme sottolineare che il primo passo consiste nell’accettare la gelosia, accettarla perché è una fase normale, di passaggio ed evolutiva..
In concreto, questo atteggiamento si traduce con la comprensione e l’accoglienza dei vissuti di gelosia del figlio maggiore, mentre, allo stesso tempo e per lo stesso motivo, ci sembra poco utile che i genitori tentino di minimizzare i tempi di contatto col nuovo arrivato quando c’è anche il primogenito (tenerlo in braccio poco, allattarlo furtivamente…).
In quest’ottica, vanno accettati, non colpevolizzando il bambino, eventuali comportamenti regressivi come tornare a farsi la pipì addosso… Ovviamente non stiamo dicendo di “premiare” questi atteggiamenti: il messaggio che deve arrivare al bambino è che fare il piccolo o il neonato non è l’unico modo per ricevere affetto.
Più in generale, è bene rispettare qualsiasi comportamento che il bambino mette in atto. Rispettare significa, a nostro modo di vedere, ascoltarlo senza forzarlo. Questo significa non solo evitare di sanzionare troppo comportamenti regressivi o aggressivi (ma su questi ultimi dedicheremo un articolo specifico), ma anche evitare di rinforzare eccessivamente alcuni comportamenti apparentemente più “tranquilli”:
se il bambino è esageratamente affettuoso col neonato, diventa iper obbediente o troppo responsabile, al punto da esser un piccolo adulto, complimentarsi troppo equivale a chiedergli uno sforzo ancora più grande di quello che già sta (con fatica) facendo.
Può esser utile continuare a far provare al figlio maggiore esperienze positive e gratificanti, in modo che non si senta invisibile o messo da parte e che, soprattutto, è possibile ricevere affetto anche in modo diverso dall’accudimento che si riserva ai neonati.
In questa direzione, è utile che i genitori, sia singolarmente che insieme, si ritaglino dei tempi per stare da soli con il figlio, per cose semplici, come leggere un libro prima di dormire, una passeggiata…
Un’altra azione utile è quella di, all’interno di questi momenti, ricordare insieme al bambino la sua storia passata, la sua nascita, magari sfogliare insieme i suoi album fotografici. Servirà per ricordargli come anche lui è stato accudito nello stesso modo del nuovo fratellino