Bambini in cucina un ottimo locale per lo sviluppo psicomotorio e relazionale
Come la cucina può diventare una risorsa per lo sviluppo relazionale e psicomotorio dei bambini?
L'importanza del cibo e della cucina nella nostra cultura: da Masterchef al veganesimo
Masterchef, La prova del cuoco, Cucine da incubo, il mago delle torte... sicuramente mancano ancora diverse trasmissioni televisive che si occupano di cibo.
I temi del cibo, del mangiar bene e del mangiar sano sono molto dominanti in questa nostra recentissima epoca (e, non a caso, le forme di disturbi alimentari sono sempre più crescenti, a testimonianza della sua crucialità nel più ampio contesto legato alla cura del corpo e all’apparenza): per questo motivo vediamo sempre più cucine in televisione e sempre più persone impegnarsi in diete, ideali culinari/filosofici e scelte di vita alimentari (vegetariani, vegani, crudisti...)
Un locale a metà tra immagine del focolare e schizzi di pappa
La cucina è uno dei luoghi più ricchi di simboli di una casa, perché attraverso il cibo passa anche l’affetto, il prendersi cura. Perché spesso insieme ai piatti tipici di una famiglia si trasmettono anche tradizioni e valori.
Tutto questo può suonare anche poetico e romantico, ben lontano dai campi di battaglia con schizzi di pappe ovunque che caratterizzano le cucine in cui regnano neonati di pochi mesi: anche per questo, la presenza di un neonato facilmente comporta un aumento del tempo che in famiglia si trascorre in cucina.
Tanto vale quindi rendere la cucina un locale di servizio anche per aiutare lo sviluppo del bambino e della relazione con i genitori: il neonato sente che esiste anche quando non è in contatto fisico col genitore.
Metti un bambino di 3 mesi in cucina...attività e conversazione
Già a 3 mesi circa un bambino che riesce a star seduto e appoggiato ad un piano riesce a osservare una persona che svolge delle attività.
Può esser quindi utile che il genitore che si occupa di preparare il cibo, pulire e ordinare il locale, possa parlare al bambino, raccontandogli che cosa sta facendo.
Ovvio, un bambino di pochi mesi non può rispondere verbalmente all’adulto né tantomeno capirà tutti i contenuti di quanto gli viene detto, ma a livello di relazione il messaggio che passa è quello di esser un interlocutore, ed il tono con cui la persona parla la bambino lo coinvolge in un processo conversazionale fondamentale per la formazione della sua mente relazionale.
Attività per i mesi seguenti
Col passare della settimane e l’aumento delle competenze, la cucina può diventare un’ottima palestra di psicomotricità fine: il genitore da un lato continua nelle proprie attività, dall’altro consente al bambino di giocare e sviluppare le proprie abilità, per esempio giocando con oggetti quotidiani.
La dott.ssa Gandolfi (2016), psicologa e psicoterapeuta, per esempio sottolinea come la pasta dei maccheroni sia delle dimensioni ideali per far giocare i bambini di pochi mesi, perché sono troppo grandi per esser ingeriti e abbastanza piccoli da richieder una manipolazione fine.. nonché fornire l’occasione per esplorare con le dita nei buchi, attività esplorativa a cui i bambini sono molto dediti (ecco perché l’attrazione pericolosissima per le prese a muro della corrente).
Come sarebbe utile anche per altri spazi della casa, quando il bambino acquisisce maggiori autonomie motorie, diverrebbe interessante riservargli uno spazio proprio in cui possa trovare, ad altezze per lui raggiungibili, oggetti con cui sperimentare senza fare danni (cucchiai di legno, formine per dolci di gomma...).
Ottimi sono anche i travasi di farine, specie se di diversa consistenza, per sperimentare al tatto diverse sensazioni.
Anche tali attività, sebbene possano apparire del tutto disconnesse, sono anche propedeutiche per lo sviluppo del linguaggio (come già descritto in un articolo su Psicologo Melzo e Psicologo Novate relativo ai nativi digitali)
...e attività per bimbi dall'anno in su...
Con i bambini già più grandi, in età prescolare, è possibile anche coinvolgerli nella preparazione di alcuni cibi:impastare la pasta della pizza o per i biscotti, fare le formine, i gnocchi... attività utili ai fini dello sviluppo sensomotorio e, soprattutto, della relazione.
Per approfondire:
Gandolfi, M. (2016). Una casa a misura di bambino. Educare 03. Marzo(6)2016.