anoressia, bulimia e disturbi dell'alimentazione

Gli psicologi psicoterapeuti dello studio "psicologo melzo" sono specializzati nella terapia dei disturbi dell'alimentazione

Bulimia nervosa

È un disturbo alimentare per cui una persona ingurgita un'ingente quantità di cibo per poi ricorrere a diversi metodi per riuscire a non metabolizzarlo e, quindi, ingrassare, quali vomito autoindotto, utilizzo di lassativi e purghe.

OBESITA'

Si definisce obeso un individuo la cui massa di tessuto adiposo sia eccessiva, con indice di massa corporea maggiore di 30. L'obesità è quasi sempre correlata ad altre malattie, tra queste le disfunzioni cardiocircolatorie, il diabete, patologie a carico del sistema osteo-articolare, ictus e la sindrome da apnea notturna. L'Obesità ha spesso motivazioni psicologiche, oltre che produrre conseguenze emotive per chi ne soffre.

Binge-eating (sindrome da alimentazione incontrollata)

è una patologia che spinge il soggetto a compiere grandi abbuffate, in modo veloce e vorace, finché non è completamente sazio, senza distinguere gusti, sapori... (l'esempio classico è quello della persona che apre il frigorifero e mangia tutto quello quello che vi trova all'istante).

Anoressia nervosa

è Il rifiuto del cibo da parte della persona e la paura ossessiva di ingrassare anche quando si è evidentemente sottopeso. Chi soffre di Anoressia nervosa vive una preoccupazione estrema ed ossessiva per il peso e l'aspetto fisico.

Chi è l'anoressica?

Le anoressiche tendono a presentarsi come persone estremamente dotate, intelligenti, capaci, spesso hanno un alto rendimento scolastico e professionale. Non raramente possono essere ottime cuoce e cucinare spesso per gli altri, familiari compresi.

A livello personale si nota un intenso controllo su se stessi e sul proprio corpo. Non mangiare significa, per chi soffre di anoressia, agire un controllo volontario superiore ad una spinta "fisiologica" dell'organismo, che dà una sensazione di "potere" e grande forza di volontà.

Anoressia e relazioni familiari

A sollevare la preoccupazione per il disturbo alimentare non sono quasi mai le persone che ne soffrono, ma gli altri familiari, o il partner. Genitori, partner e parenti hanno molta paura che la situazione peggiori sempre più e cercano quindi di fare qualcosa per aiutare a risolvere un problema che, però, per l'anoressica non è così grave come sembra agli altri.

A questo punto c'è una lotta che si crea tra il paziente e gli altri una guerra, che si gioca sul piano del potere: ogni atto per cercare di convincere a mangiare è destinato a fallire e diventa pretesto per aumentare scontri e incomprensioni che rafforzano il sintomo, col quale la paziente controlla le relazioni di casa.

Terapia individuale e terapia familiare per superare i disturbi dell'alimentazione

I disturbi alimentari psicogeni possono essere trattati sia con terapia individuale che con terapia familiare. La scelta dipende da molti fattori e va valutata da caso a caso. Due dei fattori più importanti nell'ambito della scelta sono l'età della persona che soffre del disturbo e se questa viva ancora nella propria famiglia di origine.

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