Come viviamo psicologicamente la visione di un film?
Da tempo sul nostro sito di Psicologo Melzo e Psicologo Novate c’è una sezione dedicata al rapporto tra cinema e psicologia, perchè tra i due vi è una relazione molto stretta: cinema e psicologia sono strettamente interconnessi, per tanti motivi.
Dalle trame e dalle scene...
Spesso i film più discussi sono quelli che generano dibattiti attorno a temi su cui l’opinione pubblica si divide e/o è molto sensibile: per esempio film come “Indovina chi viene a cena”, “Gran Torino” o “Il miglio verde” sono stati molto importanti (anche) per il tema del razzismo; “I segreti di Brokeback Mountain” per l’omosessualità, “Philadelphia” per il tema dell’AIDS... L’elenco sarebbe ovviamente lunghissimo.
Alcuni film invece fanno discutere e dibattere non rispetto alla trama, ma su come è stato scelto di evidenziare certe caratteristiche: per esempio, sulla trama de “La Passione di Cristo” non c’era molto da discutere, ma era la crudezza delle immagini ad aver reso il film molto chiacchierato e famoso.. Così come avviene per altri film dove l’attenzione è data da alcune scene di sesso (riguardanti magari attori di spicco).
Su Psicologo Melzo e Psicologo Novate i film su cui si propone una riflessione psicologica sono un pretesto conversazionale per sottolineare l’importanza di alcuni processi psicologici alla base di processi relazionali ed emotivi della quotidianità.
All'emergere di emozioni e ricordi
Ma più in generale, quando si guarda un film, le situazioni e le caratteristiche dei personaggi possono richiamare ricordi ed emozioni.
Come mai?
Non è colpa/merito solo di quanto stiamo vedendo: le scene del film hanno sicuramente un ruolo molto evocativo, ma poi è nella psiche della persona che agiscono sostanzialmente due meccanismi psicologici, la proiezione e l’identificazione.
Proiezione e identificazione
La proiezione (trattandosi di cinema pare un meccanismo adeguato in effetti) è quel meccanismo psicologico per cui le persone attribuiscono propri sentimenti, emozioni, pregiudizi o modi di pensare agli altri, in questo caso agli attori.
L’identificazione invece si verifica quando alcune caratteristiche degli altri (dei personaggi, in questo caso) come sentimenti, comportamenti, atteggiamenti, reazioni emotive, prese di decisioni.... Vengono sentiti come propri e vengono modellati su di sé.
Sull’identificazione, in termini di rispecchiamento ma anche di non azione reale, si basa una sorta di catarsi tanto cara al teatro greco, ma anche a tanti film: detto più semplicemente, un’opera teatrale ed un film permettono di “far vivere” alcune situazioni, spesso le più estreme o proibite (anche dal punto di vista morale e sociale) senza che vi siano ricadute reali (eccetto poi per alcune situazioni limiti), per cui le persone tendono a sublimare certe situazioni osservandole e vivendole nei film (ecco perché le scene di violenza e di sesso sono spesso fonte di attenzione).