Lavorando nello studio di psicologo a Melzo e Novate con famiglie e genitori di bambini di asili nidi, scuole materne ed elementari, mi sono spesso trovato ad affrontare la tematica della gelosia tra fratelli. In questi articoli cerchermo di approfondire questo sentimento che poi spesso ricompare anche nella vita adulta, capendone i motivi che ne stanno all'origine, come superarla e.. imparando che tutto sommato un po' di gelosia oltre che normale è anche necessaria.
Ansia e senso di colpa: sono i due ingredienti principali che spingono i genitori a cercare di (iper)proteggere i propri figli nel miglior modo possibile, evitando loro ogni forma di pericolo, di rischio, di errori e di frustrazioni.
Il problema è che la realtà non è mai completamente controllabile, né quella domestica, né, soprattutto, quella esterna, quella del mondo, quella che si costruisce nella relazione con gli altri.
Intendiamoci, è del tutto istintivo, naturale e corretto proteggere i propri figli, curarci del loro benessere e della loro felicità, ma a volte il rischio è che queste tendenze sconfinino in una mania di controllo del genitore, che cerca di proteggere il bambino da ogni forma di rischio o frustrazione.
Alcuni esempi:
Abbiamo fatto molti esempi sulla scuola perché è la dimensione su cui le famiglie si attivano maggiormente e molti contattano i nostri studi di Psicologo a Melzo e Psicologo a Novate.
In realtà, queste situazioni hanno radici già nei primissimi mesi di vita, perchè alla base c'è sempre la tendenza all'iper controllo e all'iper protezionismo dei genitori, sebbene cambino i contesti in cui si manifestino.
Privare i bambini della possibilità di sbagliare significa non permettere lo sviluppo del senso di responsabilità e nemmeno la capacità di prevedere le conseguenze delle proprie azioni e di sapere valutare il rischio delle situazioni in cui si trovano.
Sarebbe utile, quando come genitori ci viene da intervenire, riflettere su quali siano le conseguenze peggiori immaginabili in quella situazione: quasi sempre si vedrà che non è a repentaglio la salute o il benessere del figlio, ma che probabilmente potrebbe far tesoro dell'esperienza per evitare di rifare un certo errore in futuro.
Si aiuta cioè il bambino a responsabilizzarsi.
Questo vale nella prima infanzia, durante le scuole elementari e medie, nell'adolescenza e nell'età adulta, perché così facendo li metterete in grado di imparare l'insegnamento più importante, cioè apprendere dall'esperienza e dell'essere capaci di prevedere l'esito delle loro azioni.