Lavorando nello studio di psicologo a Melzo e Novate con famiglie e genitori di bambini di asili nidi, scuole materne ed elementari, mi sono spesso trovato ad affrontare la tematica della gelosia tra fratelli. In questi articoli cerchermo di approfondire questo sentimento che poi spesso ricompare anche nella vita adulta, capendone i motivi che ne stanno all'origine, come superarla e.. imparando che tutto sommato un po' di gelosia oltre che normale è anche necessaria.
Uno dei primi problemi nella definizione della relazione genitori-figli è il riordino dei giochi: spesso i genitori pensano che il bambino sia ancora troppo piccolo per comprender il concetto di riordino, ... oppure preferiscono farlo loro (dopo averlo magari chiesto al bambino stesso) in quanto più veloci ed efficienti.
Il rischio è che per sistemare meglio e prima, il bambino impari che anche se la mamma o il papà chiedono di sistemare i giochi, a lui basterà resistere pochi secondi alla tentazione di obbedire che tanto i genitori si attiveranno al suo posto, liberandolo per potersi dedicare subito ad altri giochi, o a piazzarsi davanti al televisore mentre mamma e papà sistemano la stanza.
Non paga nemmeno il tentativo di ordinare al bambino di ordinare, minacciando punizioni o tentando di fare leva sul senso di colpa (rimandiamo all’articolo di Psicologo Melzo e Psicologo Novate “Come i bambini vedono il mondo?”).
Più utile, dal punto di vista degli effetti e della relazione, provare a giocare a sistemare i giochi, facendo leva su linguaggi più comprensibili per i bambini. Così, per esempio, i giochi non “vanno sistemati”, ma “vanno a nanna”, “vanno nella loro casetta”, aspettando che il bambino compia da solo queste operazioni, “perché così domani i giochi sono riposati, sono pronti..”).
Oltre ad essere un’indicazione funzionale per il riordino dei giochi, tale azione diventa un apprendimento rispetto al sapersi prendere cura degli oggetti, e degli altri