Suburbicon

Come il pregiudizio distorce la realtà

Suburbicon è un film uscito nelle sale italiane a fine 2017, la regia è di George Clooney ed i protagonisti sono Matt Damon, Julianne Moore e Oscar Isaac.
Si tratta di un film piacevole, un noir che sa essere anche ironico e comico.

Le vicende sono ambientate alla fine degli anni ‘50 a Suburbicon, una una città residenziale e promossa come modello di benessere e di qualità della vita eccelsa per i suoi abitanti. La città del film ha un nome di fantasia, ma in Pennsylvania fu costruita una città del genere, Levittown, che balzò agli onori delle cronache quando una famiglia di colore decise di trasferirsi in paese. Tutti gli abitanti erano infatti “bianchi”, di razza caucasica, e l’arrivo di una famiglia di afroamericana scatenò una veemente protesta, con petizioni pubbliche per allontanare i nuovi arrivati e azioni di pesante disturbo nei confronti di questa famiglia.

In Suburbicon emerge bene questa situazione, ma proprio nella casa adiacente a quella della famiglia di colore, vivono i protagonisti del film: si tratta di una famiglia in cui con la coppia dei due genitori vivono il figlio preadolescente e la sorella della madre, probabilmente per assistere la sorella, rimasta semiparalizzata in un incidente in macchina, alla cui guida c’era marito. Proprio quest’ultimo, insieme alla cognata e amante, escogita un piano per uccidere la moglie e poter incassare i soldi dell’assicurazione, volando in un’isola caraibica fuori dalla giurisdizione statunitense. Il piano, molto articolato, viene progressivamente scoperto, comportando un aumento di imprevisti, incidenti e omicidi, ... al punto che il padre si prepara anche ad uccidere il figlio.

Siamo quindi innanzi a qualcosa di motlo prossimo al peggio di qualsiasi scala valoriale, eppure nessuno si accorge di quanto accade, perché tutti, come dice George Clooney, “tutti guardano nella direzione sbagliata”.
Perfino i protagonisti, coinvolti nella loro spirale cinica e omicida, continuano a ritenersi moralmente superiori alla famiglia nera che si è recentemente trasferita accanto a loro.
Il film porta a riflettere su come, pur essendo ambientato negli anni ’50, ad oggi non ci siano stati molti progressi, ma soprattutto evidenzia il pericolo insito in un pregiudizio che rischia di offuscare la realtà delle cose e di non accorgersi di dove siano i veri pericoli.

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