Diversi genitori si rivolgono nei nostri studi di psicologia a Melzo e Novate inviati dagli insegnanti dei figli per capire se questi soffrano di disturbo specifico dell'apprendimento.Ma che cosa sono davvero i disturbi specifici dell'apprendimento? Come può lo psicologo aiutare a risolvere la situazione?
In questa sezione di articoli entreremo nel mondo dei disturbi specifici dell'apprendimento per conoscerli da vicino, eliminare alcune false credenze e capire come affrontarli.
Il termine "Disturbo Specifico dell'Apprendimento" fa riferimento ad un preciso insieme di difficoltà che dal punto di vista scientifico viene identificato da precisi criteri oggettivi e valutabili, e pertanto va distinto dalla più generica espressione "difficoltà di apprendimento" che include categorie molto diverse di difficoltà che i ragazzi possono manifestare nell'ambito scolastico.
Si tratta solitamente di problemi che si manifestano nel bambino fin dalle prime fasi del suo apprendimento quando deve acquisire nuove abilità come la lettura, la scrittura ed il calcolo partendo da un assetto neuropsicologico che non favorisce l'apprendimento di queste specifiche abilità. Tali difficoltà possono quindi mantenersi in modo più o meno marcato fino all'età adulta.
Possiamo parlare di dislessia, discalculia o in generale di un disturbo specifico di apprendimento quando siamo in presenza di una compromissione limitata e circoscritta riguardante uno o più ambiti dell'apprendimento scolastico, che non riguarda l'intelligenza e il funzionamento cognitivo generale.
I bambini e i ragazzi dislessici, discalculici o con altri disturbi dell'apprendimento non hanno alcun tipo di ritardo cognitivo: i disturbi di apprendimento si manifestano con la mancata acquisizione di alcune competenze, pertanto le difficoltà scolastiche dei ragazzi non devono riguardare capacità che erano state acquisite in tempi precedenti e che per differenti motivi si sono perse o sono regredite. Ovviamente infine, i disturbi specifici di apprendimento non sono causati a difetti visivi, uditivi o ad anomalie nel sistema nervoso centrale.
Sebbene questi disturbi siano in relazione con la maturazione biologica, ciò non implica che i bambini affetti siano semplicemente all'estremo più basso di un normale continuum e che quindi riguadagneranno col tempo il terreno perduto, ma avviene che, a seconda del grado di difficoltà, l'acquisizione delle competenze richieste, pur modificandosi nel tempo, non raggiunge quasi mai i livelli attesi per età e/o scolarità.
A onore del vero, occorre sottolineare che gli interventi riabilitativi ed educativi risultano determinanti allo scopo di consentire un percorso di miglioramento e soprattutto per garantire comunque appropriate condizioni e opportunità di apprendimento.