La psicologia del testimone nel processo penale
La psicologia forense si interessa molto al tema della testimonianza, uno degli elementi principali su cui si costruiscono i processi penali, insieme alle documentazioni costituite dalle prove “oggettive” (rilievi scientifici, tabulati telefonici, acquisizione di immagini di telecamere…).
La testimonianza è un tema molto di pertinenza della psicologia, in quanto ha a che fare con la percezione, la memoria, l’emotività e la responsabilità.
Testimonianza e psicologia cognitiva
Compito dello psicologo deve essere quello di aiutare gli operatori del diritto (magistrati, avvocati, forze dell’ordine, …) a conoscere questo tipo di processi, in quanto sono le persone che si relazionano con i testimoni, guidandoli in una ricostruzione dei fatti attraverso domande.
Quali sono i processi psicologici alla base della testimonianza?
La testimonianza di un fatto e la sua riproduzione si basano su questi processi cognitivi:
- sensazione
- percezione
- rielaborazione
- memoria
- rievocazione
- espressione
Testimonianza e ruolo (fondamentale) delle emozioni
Non è possibile però considerare queste funzioni cognitive disgiungendole dai fattori emotivi, che intervengono sulla percezione dell’evento, sul suo ricordo e sulla sua ricostruzione: assistere per esempio ad un omicidio può attivare uno stato emotivo molto intenso che può influenzare processi attentivi e percettivi. Anche il contesto del tribunale può incidere emotivamente sulla “prestazione” del testimone, perché bisogna considerare che la persona si deve relazionare con diversi operatori (avvocati, pubblici ministeri…) ognuno dei quali ha obiettivi non solo diversi, ma contrastanti, per cui magari un avvocato cerca di screditare l’affidabilità del ricordo, o addirittura della persone del testimone, con ricadute emotive ovviamente notevoli sula persona (per la sensazione di sentirsi screditato, accusato, attaccato…). Dedicheremo a questa parte un altro articolo, legato ai suggerimenti pratici per ottenere resoconti maggiormente aderenti al ricordo dei fatti.. pur tenendo sempre presente che la memoria non è una funzione rievocativa, ma produttiva, nel senso che il modo ed il contesto in cui si ricorda un episodio incide sulla rappresentazione dell’evento stesso.