“Autostima bassa”, “Problemi di autostima”, “non volersi bene”... sono alcune caratteristiche comuni che le persone che incontriamo nel nostro lavoro si auto-attribuiscono.
Di certo, pensare di avere una bassa autostima non aiuta, perché davanti a nuovi compiti, nuovi obiettivi o imprevisti, la risposta più frequente è “non ci riesco”, “non sono capace”, con conseguente stato di tensione, ansia e disagio.
Che cosa influenza l'autostima?
Ma che cos’è l’autostima? È la valutazione che ogni persona fa di se stessa: è un processo che si costruisce fin dall’infanzia, ma può sempre evolvere e modificarsi.
L’autostima non dipende solo da quali e quanti risultati si raggiungono.
È un valore molto più complesso: vi incidono il sistema di attribuzione di significati, sistemi di credenze personali e soprattutto le aspettative. Questo spiega come mai un’8 a scuola è un successo per qualcuno e un fallimento per un altro, così come per un 28 ad un esame universitario o per una particolare posizione lavorativa raggiunga.
- Da questo si capisce come mai le aspettative (personali, ma soprattutto anche delle persone che costituiscono le figure di riferimento per l’individuo, e non solo quando si è piccoli) siano importanti: se voglio sempre e solo il massimo, anche un punto sotto il massimo dei voti sarà un fallimento.
- Un’altra variabile importante è però lo stile di attribuzioni causale degli eventi: ci sono persone che tendono ad attribuire successi ed insuccessi a fattori esterni (fortuna/sfortuna, bontà/malignità dell’esaminatore...), mentre altri riconducono tutto a sé.
In questo caso, anche una prestazione palesemente sfortunata o un risultato dovuto a fattori extrapersonali diventeranno un motivo di recriminazione nei propri confronti. - Un’altra componente molto importante è il feedback del mondo esterno: come gli altri ci giudicano? Spesso non c’è una corrispondenza tra auto ed eteropercezione (cioè tra come mi vedo io e come mi vedono gli altri), ma il parere altrui, spesso quando appartiene a persone molto significative per l’individuo, è una variabile importante nel computo dell’autostima di una persona.
Diverse sfumature di autostima
- All’inizio dell’articolo si diceva di come una bassa autostima possa provocare vissuti di ansia, disagio e inadeguatezza.
- Chi invece ha un’autostima molto elevata, tende a sentirsi sempre in totale controllo, credendo di avere sempre ragione in virtù del proprio percepirsi come forte e invincibile. Tale condizione può portare in realtà a delle difficoltà relazionali, ma anche verso insuccessi dolorosi, in quanto inaspettati.
- Un’autostima adeguata è caratterizzata dal credere nelle proprie risorse pur nella consapevolezza dei propri limiti: è importante quindi cercare di conoscere proprie qualità, criticità e saper trasformare vincoli in risorse.