Il disegno nei bambini - significato ed evoluzione

Significato, spiegazione ed evoluzione del disegno nei bambini

Il disegno nei bambini piccoli: funzione e caratteristiche

Quando si pensa ai bambini e al disegno, occorre spogliarci dalla nostra concezione di “disegno” inteso come opera artistica o espressione estetica.

Per i bambini, disegnare è soprattutto un’attività conoscitiva, uno strumento di sviluppo, di esplorazione, di risoluzione dei problemi.

A differenza di quanto comunemente si creda, il disegno non è per un bambino un modo di rappresentare la realtà, ma un modo per conoscerla, esplorarla, capirla e prenderne conoscenza.

Un'azione molto più complessa di quanto si possa credere

Per noi adulti, tracciare segni e linee su un foglio appare un’attività estremamente semplice, talvolta qualcuno la utilizza per concentrarsi, per scaricare un po’ di tensione mentre è costretto a star seduto dal contesto, o per ingannare il tempo: per un bambino piccolo invece si tratta di un’importante atto di interazione con il mondo esterno, e costituisce quindi un’azione che supporta lo sviluppo cognitivo ed è reso possibile da pregresse attività di relazione con il mondo circostante attraverso i cinque sensi: poter toccare superfici diverse, cogliere odori e profumi differenti, muoversi nell’ambiente, sono tutte attività che aiutano la sviluppo simultaneo degli apparati motori e di quelli percettivi: disegnare richiede infatti una complessa azione congiunta di cervello, occhi e mano, capacità che si sviluppa mediamente attorno ai 18 mesi di età.

Nel corso dello sviluppo e col progredire di mesi ed anni, il disegno assume anche una valenza comunicativa attraverso cui possono emergere emozioni, sentimenti, conflitti e difficoltà (da qui l’uso del disegno anche come strumento diagnostico).

Il primo anno di età

Verso il primo anno di età il bambino non ha solitamente l’iniziativa di disegnare, ma su richiesta dell’adulto può iniziare a fare dei segni che sono ottenuti essenzialmente attraverso dei colpi dello strumento che il bambino usa sul foglio si caratterizzano per essere degli sfregamenti e si possono creare dei buchi nei fogli.

Questo accade per diversi motivi: innanzitutto i bambini in questa età non hanno ancora un controllo motorio adeguato a corrispondere alla carica energetica con cui si approcciano ad un’attività così precisa come il “disegnare”. Inoltre, lo strumento che usano per disegnare è impugnato in modo ancora grossolano, con il palmo, possono prenderlo alla base o all’altra estremità in modo casuale, ma è proprio questa attività che il bambino compie dei movimenti che affinano progressivamente la coordinazione oculo manuale, alla progressiva scoperta di uno spazio esterno su cui è possibile lasciare delle tracce.

Quando il bambino si accorge di poter lasciare un segno sul foglio, capirà in fretta che tale segno cambierà in base a quanto preme lo strumento sul foglio, riducendo gradualmente la forza per non strappare più il foglio.

Eppure, quel che sembra un’attività molto sconnessa dal “disegnare”, è molto importante nel gettare le fondamenta per sviluppare le competenze grafiche e i prerequisiti per la scrittura.Nei prossimi articoli analizzeremo le successive fasi di sviluppo del disegno nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza, a partire dalla comparsa del disegno spontaneo, attorno ai 18 mesi.

 

Aggiorniamo con link rispetto ad articoli in uscita nelle settimane successive (i cliccabili sono gli articoli su Psicologo Melzo già pubblicati)

- il disegno dei bambini da 1 a 3 anni: cliccare qui

- il ruolo degli adulti nel disegno dei bambini

- il disegno nei bambini al momento dell'ingresso della scuola materna

- il disegno durante gli anni della scuola materna

(seguiranno altri articoli)

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