Disturbi del comportamento alimentare
gli psicologi e psicoterapeuti dello studio "psicologo melzo" sono specializzati nella terapia dei disturbi dell'alimentazione
Perché rivolgersi ad uno psicologo e ad una terapia?
Gli psicologi dello studio, hanno una formazione specifica nel trattamento dei disturbi alimentari psicogeni, un insieme di difficoltà nel rapporto col cibo più comunemente noti come anoressia, bulimia, obesità.
I disturbi dell'alimentazione sono caratterizzati da importanti alterazioni del comportamento alimentare o di comportamenti finalizzati al controllo del peso (diete eccessive, rifiuto di mangiare, vomito, eccessiva ricerca di attività fisica), che danneggiano la salute fisica.
I problemi alimentari non sono legati a nessuna problematica di tipo medico, ma dipendono totalmente da aspetti psicologici e relazionali, per questo rivolgersi ad uno psicologo è utile per risolvere il problema.
Quali sono i disturbi dell'alimentazione?
Bulimia nervosa
È Un disturbo alimentare per cui una persona ingurgita un'ingente quantità di cibo per poi ricorrere a diversi metodi per riuscire a non metabolizzarlo e, quindi, ingrassare, quali vomito autoindotto, utilizzo di lassativi e purghe.
Obesità
Si definisce obeso un individuo la cui massa di tessuto adiposo sia eccessiva, con indice di massa corporea maggiore di 30. L'obesità è quasi sempre correlata ad altre malattie, tra queste le disfunzioni cardiocircolatorie, il diabete, patologie a carico del sistema osteo-articolare, ictus e la sindrome da apnea notturna.
L'obesità ha spesso motivazioni psicologiche, oltre che produrre conseguenze emotive per chi ne soffre.
Binge-eating (sindrome da alimentazione incontrollata)
È una patologia che spinge il soggetto a compiere grandi abbuffate, in modo veloce e vorace, finché non è completamente sazio, senza distinguere gusti, sapori... (l'esempio classico è quello della persona che apre il frigorifero e mangia tutto quello quello che vi trova all'istante).
Anoressia nervosa
È Il rifiuto del cibo da parte della persona e la paura ossessiva di ingrassare anche quando si è evidentemente sottopeso. Chi soffre di Anoressia nervosa vive una preoccupazione estrema ed ossessiva per il peso e l'aspetto fisico.
Chi è l'anoressica?
Le anoressiche tendono a presentarsi come persone estremamente dotate, intelligenti, capaci, spesso hanno un alto rendimento scolastico e professionale. Non raramente possono essere ottime cuoce e cucinare spesso per gli altri, familiari compresi. A livello personale si nota un intenso controllo su se stessi e sul proprio corpo.
Non mangiare significa, per chi soffre di anoressia, agire un controllo volontario superiore ad una spinta "fisiologica" dell'organismo, che dà una sensazione di "potere" e grande forza di volontà.
Anoressia e relazioni familiari
A sollevare la preoccupazione per il disturbo alimentare non sono quasi mai le persone che ne soffrono, ma gli altri familiari, o il partner. Genitori, partner e parenti hanno molta paura che la situazione peggiori sempre più e cercano quindi di fare qualcosa per aiutare a risolvere un problema che, però, per l'anoressica non è così grave come sembra agli altri.
A questo punto c'è una lotta che si crea tra il paziente e gli altri una guerra, che si gioca sul piano del potere: ogni atto per cercare di convincere a mangiare è destinato a fallire e diventa pretesto per aumentare scontri e incomprensioni che rafforzano il sintomo, col quale la paziente controlla le relazioni di casa.
Terapia individuale e terapia familiare per superare i disturbi dell'alimentazione
I disturbi alimentari psicogeni possono essere trattati sia con terapia individuale che con terapia familiare. La scelta dipende da molti fattori e va valutata da caso a caso. Due dei fattori più importanti nell'ambito della scelta sono l'età della persona che soffre del disturbo e se questa viva ancora nella propria famiglia di origine.
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