Bias cognitivi e inganni della mente
Bias cognitivi e inganni della mente: partiamo da capire che cosa è un bias cognitivo: a volte si intende per bias un fenomeno psicologico che porta la nostra mente a ingannarsi. I bias sono meccanismi che ci portano ad avere una visione parziale o affrettata della realtà. Per questo motivo i bias sono considerati inganni della mente, sono assimilati a errori, una sorta di bug del ragionamento cognitivo, ma sono in realtà anche delle comode scorciatoie per permettere alla nostra mente di funzionare in maniera ecologica.
I bias cognitivi sono considerati inganni della mente perché intervengono nei nostri processi di ragionamento inducendoci a fare valutazioni errate.
Ma, come diceva Oliver Sacks, osservare gli effetti di un problema ci informano anche delle soluzioni attivate. Parafrasando: i bias cognitivi sono degli inganni della mente, ma sono anche delle scorciatoie utili quando siamo innanzi a situazioni in cui:
- il compito o scelta da prendere richiedono troppo impegno rispetto alle capacità, alle risorse o alla motivazione del soggetto
- non si dispone di conoscenze sufficienti per prendere una decisione consapevole e ponderata
- non si ha sufficientemente tempo o voglia per valutare attentamente la questione
Diventa riduttivo pensare ai Bias cognitivi come inganni della mente senza pensare invece alla loro utilità. Facciamo un esempio:
Vorreste progettare di cambiare la vostra automobile, perchè spendete troppo in benzina, è vecchia, ..."prima o poi la cambio, nel menter mi guardo in giro, mi informo, con calma, così capisco se sia meglio una macchina diesel, ibrida... ma a metano, gpl o elettrica? Plug-in o hybrid? La vostra vecchia auto però, forse offesa dal vostro pensiero di sostituirla, si mette fuori gioco, mettendovi in una condizione di urgenza nel trovare un'altra macchina, ma non avete molto tempo per pensarci. Oltretutto non capite molto di motori. Su quali basi farete la vostra scelta?
Non potendo disporre di tempo e conoscenze adeguate per una scelta pienamente ponderata, ci si affiderà, in maniera inconsapevole, ad alcuni bias cognitivi sperando non risultino inganni della mente (ma a questo dedichiamo una riflessione a fine articolo).
Per certi versi, un tipo di bias è rappresentato dal framing, già spiegato in un precedente articolo su cornici e psicologia, ma vediamo insieme altri tipi di bias cognitivi e capiamo come mai possano essere degli inganni per la mente.
Bias cognitivi e inganni della mente: quali e quanti bias?
I bias cognitivi che possono ingannare la nostra mente, o farci prendere scorciatoie, sono molti e possono essere classificati in base a diversi criteri, per esempio distinguendo quelli che si fondano sul nostro modo di pensare e funzionare, da quelli che derivano da pressioni di tipo sociale. Ne presento, a titolo esemplificativo, solo alcuni:
- Bias dell’Autorevolezza: uno dei bias cognitivi che gioca inganni alla mente si basa su una strategia molto semplice: non avendo tempo/possibilità per analizzare le variabili al fine di assumere una posizione o una decisione, tendiamo ad assumere il punto di vista di chi riteniamo più affidabile in virtù delle sue (presunte) competenze. Le fake news offrono tanti spunti in materia: pensate a quante notizie (sotto forma di articoli o anche file vocali) vengono diffusi attribuendoli a presunti esperti in materia (che nei casi delle fake news non esistono o sono stati distorti nei propri messaggi).
- Il bias dell'autorevolezza ha un meccanismo simile a quello “implicito” o di “riferimento”, in base al quale consideriamo più affidabili persone che consideriamo appartenenti a nostre categorie, che possono essere professionali, di genere, di appartenenze politiche, sportive… anche se tali categorie sono slegate dalla competenza richiesta per la scelta in questione.
- Bias della continuità: in poche parole, un bias cognitivo che spesso gioca inganni alla mente è determinato dal fatto che quando ci facciamo un’idea, diventa difficile per noi modificarla, tendiamo ad accogliere le informazioni che la supportano come prove della correttezza della nostra idea e ridurre le informazioni divergenti a “eccezioni”.. che confermano la regola, non come potenziali indizi di una possibile falsificazione della nostra ipotesi. Il rischio è di chiuderci al confronto e irrigidirci sulle proprie posizioni, col rischio di cadere nella profezia che si autoavvera
- Bias della fluenza: questo bias provoca inganni alla mente perché per il nostro modo di funzionare, un’informazione viene da noi ritenuta più attendibile perché più facile da comprendere e ricordare. Questo spiega perché tendiamo a preferire informazioni che sono già più affini ai nostri contesti e modi di pensare.
- Bandwagon effect : è un esempio di bias sociale, che ci porta a considerare corretta un'informazione solo perché più persone intorno a noi la considerano tale. Per questo motivo la traduzione bandwagon effect è "effetto carrozzone", reso meglio in italiano dalla metafora della pecora che segue il gregge
- Bias della disponibilità: altri bias cognitivi che ci possono ingannare sono l’euristica della disponibilità e l’euristica della recenza, che ci portano a prestare attenzione, a ricordare e quindi a scegliere o il prodotto o l’informazione presentato per primo (primacy o disponibilità) o per ultimo (recency) poiché entrambi restano più impressi in memoria.
Ci sono tanti altri bias che provocano inganni alla mente, ma gli inganni sono più frutto della manipolazione dell'informazione che non l'esito naturale dei nostri processi cognitivi, perchè primariamente i nostri bias rappresentano strategie adattive. I bias cognitivi diventano inganni per la mente perché vengono sfruttati da esperti in comunicazione e marketing per influenzare le nostre scelte.