Lavorando nello studio di psicologo a Melzo e Novate con famiglie e genitori di bambini di asili nidi, scuole materne ed elementari, mi sono spesso trovato ad affrontare la tematica della gelosia tra fratelli. In questi articoli cerchermo di approfondire questo sentimento che poi spesso ricompare anche nella vita adulta, capendone i motivi che ne stanno all'origine, come superarla e.. imparando che tutto sommato un po' di gelosia oltre che normale è anche necessaria.
Essere fratelli di persone con disabilità è una condizione che, a prescindere dalle unicità di ogni famiglia e di ogni persona, implica alcune peculiarità che non sempre trovano uno spazio di riflessione ed espressione all'interno del contesto familiare, si tratta di un banco di prova particolare.
Ma, soprattutto, molto più difficilmente i fratelli di persone con la sindrome di Down hanno la possibilità di confrontarsi tra di loro su quelli che sono i vincoli e le risorse, le aspettative e le fatiche della loro condizione.
La letteratura clinica e l'esperienza maturata fornendo consulenza presso l'Associazione di Genitori e Persone con Sindrome di Down (AGPD) mostrano come i vissuti emotivi dei fratelli delle persone con sindrome di Down siano spesso soprattutto connessi a sensi di colpa, di responsabilità, di invisibilità (e, conseguentemente, di gelosia).
Una delle particolarità dell'avere un fratello o una sorella disabile è il continuo confronto con la presenza della disabilità del fratello che caratterizza tutta la crescita e lo sviluppo della persona, al quale si deve aggiungere anche il "trauma" che talvolta i genitori non hanno superato (che, a volte, diventa un "lutto senza fine").
A volte, se il fratello disabile è il maggiore, specialmente se ha un ritardo cognitivo, può verificarsi un sorpasso generazionale, nel quale il minore diventa il vero e proprio fratello maggiore. Per questo motivo è facile che si presentino possibili conseguenze critiche dal punto di vista psicologico e relazionale per chi ha fratelli con disabilità.
Essere fratelli o sorelle di una persona disabile non è una malattia e non è per forza un problema: certamente si tratta di una situazione che pone i fratelli a superare delle sfide in più rispetto a chi non ha fratelli o sorelle disabili: se queste sfide vengono superate, ne deriva uno stato di benessere e una serie di capacità ad adattarsi (in psicologia, queste capacità adattive si chiamano resilienza), rendendole persone più capaci di affrontare le sfide e le difficoltà della vita con più competenze e meno difficoltà, si padroneggiano con più successo le situazioni di crisi e costituiscono uno strumento di prevenzione del disagio psicopatologico e sociale.
In prossimi articoli che pubblicheremo su Psicologo Melzo e Psicologo Novate esploreremo quali siano i fattori che rendono peculiare la crescita e lo sviluppo di persone con fratelli e sorelle disabili, esplorandone in un articolo i fattori di rischio e, in un diverso contributo, le condizioni che portano a sviluppare delle risorse.