Lavorando nello studio di psicologo a Melzo e Novate con famiglie e genitori di bambini di asili nidi, scuole materne ed elementari, mi sono spesso trovato ad affrontare la tematica della gelosia tra fratelli. In questi articoli cerchermo di approfondire questo sentimento che poi spesso ricompare anche nella vita adulta, capendone i motivi che ne stanno all'origine, come superarla e.. imparando che tutto sommato un po' di gelosia oltre che normale è anche necessaria.
Le attività con i neonati tra i 3 ed i 6 mesi di vita
Chi ha seguito su Psicologo Melzo e Psicologo Novate altri articoli riservati all’area della prima infanzia, sa che il presupposto con cui affrontiamo la questione è sempre a partire dalla visione dei bambini, anche molto piccoli, come competenti da un punto di vista relazionale e capaci di essere attivi nel co-costruire la relazione con i propri adulti di riferimento.
Per quanto riguarda questa fascia di età, è utile iniziare a stabilire una routine quotidiana abbastanza stabile (e quindi prevedibile) per il bambino, rispetto alle attività quali: sveglia, pasti, passeggiate, giochi, bagnetti e riposini. Si tratta di un qualcosa che, se mantenuto, aiuterà a non aver problemi nel futuro a breve/medio termine rispetto all’addormentamento serale.
Mantenendo sempre il contatto oculare (e quindi posizionandolo di fronte a sé, meglio se con il contatto fisico), è utile cercare di imitare i suoi suoni, per aiutarlo ad imparare e riprodurre quanto ha emesso vocalmente, ma anche parlare e a raccontargli che cosa si sta facendo, come si sente.
Da un punto di vista sensomotorio, il bambino si accosta ai primi giochi da afferrare e maneggiare: il fatto che li metta in bocca è dovuto al fatto che la bocca è l’organo di senso privilegiato per conoscere il mondo.
Dal quarto mese di vita si può mettere il bambino a terra, pancia in giù, una posizione che gli permette di sviluppare in autonomia maggiori movimenti e acquisire una prospettiva differente
Tenendolo invece a pancia in su si può aiutarlo a scoprire il proprio corpo: stimolandogli mani e piedi, portandoli verso la bocca, contando le sue dita, aiutandolo a battere le mani.
Interessante è anche il ricorso alle prime filastrocche, specie quelle che si accompagnano alle parti del corpo che vanno stimolate (ad esempio quelle che prevedono il nominare e toccare le dita delle mani), in più il ritmo ripetitivo aiuta la memorizzazione e le rende gradite (nonché espediente conversazionale con l’adulto)
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