Lavorando nello studio di psicologo a Melzo e Novate con famiglie e genitori di bambini di asili nidi, scuole materne ed elementari, mi sono spesso trovato ad affrontare la tematica della gelosia tra fratelli. In questi articoli cerchermo di approfondire questo sentimento che poi spesso ricompare anche nella vita adulta, capendone i motivi che ne stanno all'origine, come superarla e.. imparando che tutto sommato un po' di gelosia oltre che normale è anche necessaria.
Molto spesso come genitori, inseganti ed educatori, si interviene per correggere comportamenti sbagliati da parte di bambini o ragazzi.
Un effetto collaterale di questa tendenza è che i bambini ed i ragazzi maturino l’idea che è possibile essere notati e visti solo in corrispondenza di azioni negative.
Diversi ragazzi riportano che se ricevono una votazione negativa a scuola vengono rimproverati a casa, ma ad un voto positivo non corrispondono apprezzamenti, ma più spesso solo frasi come “è il tuo dovere”.
Esempio:
Se siamo ad una cena tra amici ed i bambini giocano in autonomia, i genitori si rivolgono loro solo in occasione di rimproveri o richiami, altrimenti le interazioni potrebbero essere quasi assenti (non che questo non possa andar bene agli adulti, ma dipende se anche il bambino accetta di non essere interpellato o oggetto di attenzioni di tanto in tanto).
I bambini hanno bisogno di sentire l’approvazione dei propri adulti di riferimento, soprattutto quando compiono sforzi per compiere un certo comportamento o una certa azione.
Sentire che un proprio comportamento ci fa sentire più desiderati e apprezzati, rende più veloce l’apprendimento di questo comportamento e la probabilità che questo si ripresenti (vale tanto per i bambini, quanto per noi adulti).
Se per esempio siamo colpiti da come il bambino ci abbia graziato da capricci in occasione di spesa al supermercato o durante una cena al ristorante o mentre siamo impegnati in una telefonata importante, è molto meglio un “grazie per esser stato così bravo/rispettoso/tranquillo…” o un “sei stato proprio bravo!” anziché dire “ma non potresti sempre fare così anziché fare sempre capricci?”
Altra modalità utile è quella di promettere una ricompensa alla fine di un’attività che si chiede di fare. Non parlo limitatamente di ricompense materiali per promettere giochi o regali, ma di attività piacevoli per il bambino (“dopo aver messo a nanna i tuoi giochi potrai guardare la tele se ti andrà”), stando sempre attenti a non fare domande aperte, ma proponendo sempre noi delle alternative tra cui scegliere (per chi è interessato ad approfondire, può cliccare qui)