scuola, psicodiagnosi e psicofarmaci

Un titolo a volte dice molto, e più di tutto: “Primo: non curare chi è normale”.

Due ulteriori indizi: il primo è dato dal titolo originale, in inglese, che evidenzia ancor meglio il messaggio (“Saving Normal. An insider’s Revolt against Out-off-Control Psychiatric Diagnosis, “DSM-V”, Big Pharma and the medicalisation of Ordinary Life”); il secondo è fornito dall’identità dell’autore, Allen Frances, uno psichiatra che è stato responsabile della task force redattrice del DSM-IV e uomo di vertice dell’American Psychiatric Association. Insomma, non è il classico anti-psichiatri o complottista a sentir il dover di riaffermare il concetto cardine di ogni atto di cura, sia essa afferente al mondo “psi” o a quello della medicina tradizionale: non curare chi è normale.O meglio, ridefinisco, non etichettare come malato e problematico chi non lo è, perché poi lo si rende per davvero tale.

La redazione di “Ventonuovo” pare condividere con entusiasmo questi ideali (che noi in primis sposiamo e diffondiamo sia sul sito Psicologo Melzo e Psicologo Novate, sia soprattutto nella nostra attività diretta con pazienti e istituzioni) e ha scritto un articolo sulla scuola trentina, definita “sana”, ma rovinata dalla “psichiatria e dalla psicologia”.

L'autore dell'articolo ha però condannato esplicitamente psicologi e psichiatri per il crescente numero di psicodiagnosi in età infantile (Dsa, Adhd...), accusandoli di "mangiare" sopra questo sistema:

"A guadagnarci è tutta una serie di psicologi, psichiatri ed operatori chiamati a “curare” il bambino perché non sa leggere bene, e in ultima analisi le case farmaceutiche, dato che secondo gli psichiatri assieme ai DSA ci sarebbero delle comorbidità che richiedono l’uso degli psicofarmaci"

Al termine del nostro articolo forniremo i link diretti anche per chi volesse leggere tutto l'articolo citato.

Ora, però, sono doverose due precisazioni:

1) Non facciamo di tutti gli psicologi un fascio

In primo luogo non tutti gli psicologi e non tutti i neuropsichiatri hanno un’impostazione finalizzata a produrre diagnosi compulsivamente.
Anzi, c’è chi ritiene che i bambini siano sempre e comunque competenti e che anche i loro comportamenti più bizzarri e problematici siano espressione di una qualità emergente del loro sistema di riferimento. Questa visione rifiuta categoricamente la visione di un bambino “rotto” e da aggiustare giocando al piccolo chimico, e si oppone alla macchina psichiatricizzante che talvolta sempre imperare.

Inoltre, proprio in Alto Adige un gruppo di tre psicologi e psicoterapeuti (i dott. Miriam Gandolfi, Francesco Martinelli e Chiara Martinelli) che insieme ad insegnanti, assistenti sociali, avvocati e soprattutto genitori ha dato vita ad un’associazione senza scopi di lucro mirata a fornire informazioni chiare, di permettere alle persone interessate di informarsi e valutare secondo il proprio punto di vista la situazione del proprio bambino.

La necessità di creare un’associazione nasce dal fatto che i tre colleghi hanno riscontrato, nella loro pratica clinica, una confusione generale sulle procedure e sui diritti dell'utente in ambito di salute del minore che non permette ai genitori di compiere una scelta consapevole (la quale passa però obbligatoriamente attraverso informazioni chiare e complete)

Sarebbe utile che anche queste realtà venissero rese visibili.
Per chi volesse saperne di più, in coda all’articolo si troveranno i link per la home page dell’Associazione La Faretra e su un articolo della dott.ssa Miriam Gandolfi relativamente al tema trattato dall’articolo di Ventonuovo.

2) Le teorie del complotto sono “dormitive”

L’articolo di Ventonuovo ipotizza senza mezzi termini che l’esplosione di psicodiagnosi in età infantile ed adulta sia un meccanismo atto ad incrementare i guadagni delle cause farmaceutiche, che intenzionalmente manipolano o corrompono i professionisti della salute.

A mio modo di vedere si tratta di una spiegazione “dormitiva”, al pari di una diagnosi psichiatrica: spiega il problema con il comportamento che la crea senza aggiungere elementi informativi.
Convincersi che tutto sia un grande inganno orchestrato dalle cause farmaceutiche alimenta la paraonia e non aiuta a comprendere la complessità e la reale natura della questione.

È vero che ci sono stati casi di malasanità in cui tali dinamiche sono state provate, basti pensare allo scandalo della clinica Santa Rita di Milano, così come esistono nel mondo operatori della giustizia corrotti, personaggi religiosi che si macchiano di gravi crimini e via dicendo: il fatto che esistano casi di questo tipo, non deve esser pretesto per generalizzare un fenomeno.

Generalizzare non aiuta mai a comprendere.

Il problema è che l’aumento di diagnosi e di trattamenti farmacologici anche in età precoci sono il frutto di un pensiero riduzionista ed organicista che tende ad identificare la mente con il cervello, per cui così come si cura una tonsillite con un antibiotico, si aggiusta un’anomalia del comportamento con un farmaco che agisca sulla zona del cervello che funziona male.
Noi ci collochiamo tra i tanti psicologi e psicoterapeuti che hanno una visione differente della mente, dei problemi, della dignità e delle possibilità di stare meglio di un bambino, di una persona e del loro sistema familiare.

INDICAZIONI SITOGRAFICHE PER CHI VOLESSE APPROFONDIRE

Per chi volesse leggere l'articolo originale comparso sul sito web Ventonuovo sulla  scuola trentina rovinata da psicologi e psichiatri cliccare qui

Per conoscere l'associazione LA FARETRA, homepage èdel sito cliccando qui

L'articolo della dott.ssa Miriam Gandolfi sul tema delle psicodiagnosi infantili nel territorio Alto Atesino, con particoalre attenzione all'ADHD, è raggiungibile cliccando qui

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Allen, F. (2013). Saving Normal. An insider’s Revolt against Out-off-Control Psychiatric Diagnosis, “DSM-V”, Big Pharma and the medicalisation of Ordinary Life”. Traduzione italiana. Primo: non curare chi è normale. Contro l’invenzione delle malattie. Bollati Boringhieri, Torino.

Gandolfi, M. (2013). Manuale di tessitura del cambiamento. Un approccio connessionista alla psicoterapia. II edizione. Giovanni Fioriti Editore, Roma.

Gandolfi M., Martinelli F. (2008). Il bambino nella terapia. Approccio integrato alla diagnosi e al trattamento con la famiglia.Trento:Erickson

Gandolfi M., Marsibilio C. (2013). L'invenzione dell'infanzia. Rai Sender Bozen.

Sahlberg, P. (2011). Finnis Lessons: What Can the World Learn from Educational Change in Finland? Teacher College Press, New York

Tibaldi, G. (2013) Presentazione dell'edizione italiana. In: Whitaker. R.,(2011) Indagine su un'epidemia. Roma. Giovanni Fioriti Editore

Whitaker, R. (2010).Anatomy of an epidemic. The Park Literary Group.

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