importanza delle cifre non tonde

Come la percezione guida l'attribuzione di significati ed il successo nelle negoziazioni

Nel nostro lavoro come psicoterapeuti sappiamo che più importante di quello che accade nella vita, sono i significati che le persone attribuiscono agli eventi e il modo di reagirvi (sia emotivamente, sia fattivamente) a incidere maggiormente su come una persona si senta.

Non la realtà, ma il modo in cui la percepiamo (e la costruiamo) ci guida nell'agire.

Quando dobbiamo comprare o vendere qualcosa, il processo è lo stesso: ecco perché vediamo sempre più spesso proposte di prezzi a cifre ricche di decimali.
Offerte a 9.90 anziché a 10 euro, ma anche appartamenti a 398.450 euro e non a 400.000.. oppure biglietti a 71,50 anziché 70 euro: i prezzi che non presentano “cifra tonda” sono ritenuti più affidabili.
O meglio, quando si deve vendere, il potenziale acquirente tende a ritenere una valutazione del prezzo più efficace quando questa presenta una cifra non tonda, perché si ha l’impressione che questi sia stato proposto dopo una valutazione più precisa.

Questa è quanto sostengono due psicologi sociali della Harvard Business School, Petri Hukkanen and Matti Keloharju (articolo ogirinale cliccando qui): a detta dei ricercatori infatti, le persone tendono a considerare una cifra più “dettagliata” maggiormente affidabile in quanto esito di un processo di valutazione minuzioso, mentre la cifra tonda genera un senso di approssimazione.
Nel campo della negoziazione si è notato che le proposte con cifre tonde sono più facilmente non accettate, come se la controparte, percependo approssimazione nella valutazione da cui è stato generato il prezzo, pensi di poter esercitare un maggior diritto di negoziazione. Se invece la stima appare (si sottolinea il verbo “appare”) più accurata, l’idea è che ci sia meno spazio per poter contrattare.

L’esempio è più chiaro in medicina, probabilmente: se il medico vi consiglia di ripetere un esame del sangue o l’assunzione di un farmaco periodicamente, l’effetto di sentirsi dire “lo ripeta dopo una decina di giorni e poi tenga questo ritmo” è ben diverso da sentirsi dire “lo ripeta ogni 9 giorni”.

Questo ci fa capire come il modo in cui si presentano i dati, le proposte di appuntamento o dei costi, è molto più determinante (rispetto al buon esito della proposta) del dato in sè. 

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