Fake news e psicologia: capire per informare

Le fake news sono un fenomeno molto diffuso e pericoloso, sul quale la psicologia ci può aiutare molto per capire come nascono e informare le persone su come riconoscerle e superarle.

Oggi si parla molto di fake news e si tenta di informare le persone su come evitarle, su come non diffonderle inconsapevolmente, ma la fake news sono un fenomeno molto antico, per cui occorre capire su quali presupposti della nostra mente si basa: ecco perchè ricorrere alla psicologia per comprendere e informare su come superare le fake news, rese ancor più diffuse e subdole dai social media e da internet.

I motivi per cui le fake news riescono ad avere successo sono da cercare  nei meccanismi con cui la nostra mente "ci inganna", e pertanto il contributo della psicologia ci permette di capire meglio.Intendiamoci, non vorrei mio malgrado promuovere una fake news dicendo che la nostra mente vuole tenderci degli inganni, ma la psicologia ci aiuta a comprendere come alcuni nostri processi mentali possano spianare la strada alle fake news.

Le fake news sfruttano alcuni nostri processi cognitivi, chiamati bias (Scopri di più sui bias: che cosa e quali sono?), ovvero modi di funzionare della nostra mente che ci porta ad avere una visione della realtà parziale e superficiale.
A volte i bias sono utili perchè ci permettono di prendere decisioni in tempi contenuti pur non avendo tempi e conoscenze adeguate su cui basarci, ma spesso ci portano ad avere un effetto distorsivo sulla realtà, esattamente quel che le fake news vogliono: dis-informare.

Quali stratagemmi vengono utilizzati dalle fake news?

La psicologia aiuta a capire come mai abbiamo meccanismi cognitivi che facilitano il credere alle fake news, ma bisogna anche informare su quali sono i meccanismi strategicamente o culturalmente attivi che contribuiscono alla loro diffusione.

Per esempio, negli ultimi anni siamo bombardati da notizie e stimoli in continuazione: non occorre più aspettare il telegiornale o  leggere il quotidiano, ma con internet e i social media, accediamo a tantissime notizie in ogni momento e quindi ci limitiamo spesso a leggere i titoli. I titoli, anche quando non intenzionalmente fuorvianti come nel caso degli  "acchiappaclick", non sono sufficientemente esaustivi per informare su un argomento. Erroneamente però, spesso pensiamo che le informazioni contenute nel titolo siano sufficienti.

Sempre agendo in modalità "risparmio energetico", spesso si assumono per vere delle informazioni senza averne verificato le fonti e l'attendibilità, solo perchè presentate (postate,  condivise) da qualcuno che ci ispira fiducia (o sappiamo la pensa come noi sullo specifico argomento), per cui si ricondividono in automatico le notizie.

Per chi volesse approfondire:

American Psychological Association. “Why we’re susceptible to fake news, how to defend against it: Thinking developed in childhood makes people vulnerable, researchers say.” ScienceDaily. ScienceDaily, 10 August 2018. cliccare qui

 

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