...è così grave la gelosia?

“quando riportiamo Alice all’ospedale?” (Tommaso, 4 anni)

 “Insieme alla paura per il parto ho anche l’estremo timore della gelosia che potrà avere Luca dopo la nascita di Andrea?”  (Marianna, mamma di Luca -2 anni- e al settimo mese di gravidanza)

 “Sofia aveva smesso di usare il ciuccio, ma da quando è nato Martino ha ripreso ad usarlo e ha già fatto la pipì a letto due-tre volte” (Giovanna, mamma di Sofia -3anni- e Martino -8mesi-)

 L’elenco potrebbe essere ancora molto più lungo e grazie alla creatività con cui i bambini manifestano

la propria gelosia, non ci si annoierebbe a leggerlo: ci sono bambini che propongono di infilare il fratellino o la sorellina nell’oblò della lavatrice o nel forno, quelli che invece agiscono cercando di mordere il nuovo arrivato o attuano comportamenti regressivi.

Spesso le preoccupazioni che i genitori hanno nei confronti della gelosia del primo figlio nascono ancora prima del fratellino o della sorellina. Anzi, a volte le ansie genitoriali portano la coppia a decidere di non avere altri figli per il timore di recare troppo dolore al primogenito.

La gelosia è infatti considerata un problema, una sofferenza da evitare o comunque da arginare e risolvere. Invece, la gelosia non solo è normale, ma è un vissuto emotivo salutare: è infatti segno che il bambino è capace di amare e di provare sentimenti. Un bambino incapace di amare non potrebbe esser geloso (Winnicott, 1963).

In una visione più sistemica, si può aggiungere che per provare gelosia, non basta che un bambino sia in grado di amare, ma che sia anche consapevole di esser amato e che l’amore non è scontato: a far scattare il sentimento della gelosia è infatti la paura di poter perdere l’amore dei genitori per la comparsa sulla scena di nuovi “rivali”.

Gli esami però, oltre a non finire mai, iniziano anche molto presto nella vita di una persona: se un bambino rimanesse figlio unico non sarebbe comunque esonerato dal vivere le piccole (ma evolutive) frustrazioni che la nascita di un fratellino o di una sorellina comporterebbero: una volta capito infatti che la mamma non potrà esser presente sempre e solo per lui, la paura di poter perdere il suo amore si riverserà sul papà, sul lavoro della mamma, sulle attività che la portano fuori casa...

La gelosia è la prima occasione che ci consente di imparare a tollerare piccole frustrazioni affettive e imparare a superarle, come vedremo nei prossimi articoli.

Riferimenti bibliografici

Winnicott, D.W. (1963). Dependence in infant care, child care, psychoanalytic setting. International Journal of. Psychoanalysis., 44:339-344

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