La dipendenza da videogiochi

Segnali per riconoscere la dipendenza da gioco e come uscirne

Sempre maggiori sono le richieste di aiuto da parte di genitori che mi contattano perchè i propri figli adolescenti, o anche più grandi, hanno una dipendenza da videogiochi, spesso su internet, a tutte le ore del giorno e anche della notte.

In alcuni di questi casi c'è un taglio pressochè totale con gli amici, con la vita scolastica e anche con quella familiare, quest'ultima molto provata da quelle che diventano lotte tra le richieste dei genitori (molto preoccupati e talvolta arrabbiati) e quelle dei figli (molto arrabbiati e talvolta preoccupati).

In Giappone hanno creato una parola, Hikikomori, per descrivere lo stato dei ragazzi che si chiudono al mondo esterno trincerandosi nelle proprie stanze. 

Gli "Hikikomori" e i ragazzi che hanno una dipendenza da videogiochi presentano alcune caratteristiche comuni, ma anche delle differenze: non è questa la sede in cui approfondiamo le differenze cliniche, ma preferisco evidenziare la situazione di chi vive una difficoltà legata a eccessivo utilizzo di giochi.

Premetto che una dipendenza da videogiochi si differenzia da una grande attrazione per il gioco o un suo utilizzo massiccio. Più generalmente, la dipendenza, da qualsiasi sostanza o abitudine, è sempre un sintomo che informa sulla presenza di difficoltà e sofferenze importanti a livello psicologico.

DI questo e di altri temi ho parlato in un'intervista rilasciata a QLASH EDUCATION, un progetto educativo e formativo presentato in alcune scuole medie e relativo all'utilizzo dei videogiochi. Il programma si occupa di valorizzare il videogioco come uno strumento utilizzabile come opportunità lavorativa, uno sbocco importante per entrare in un mercato in costante crescita. Ci sono molti lavori connessi al mondo dei videogiochi, che possono rientrare in una delle possibilità presentate nell'articolo "Bambini di oggi e lavori di domani".

Per QLASH EDUCATION ho rilasciato un'intervista relativa al gioco patologico (gaming disorder), evidenziando i segnali per riconoscerlo e alcune indicazioni su come risolverlo. Per chi fosse interessato a leggere l'articolo, cliccare qui

 

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