August Blues: nuove diagnosi inventasi

Chi ha malinconia nel mese di agosto ha una nuova etichetta: l'august blues. Non possiamo fare a meno di creare diagnosi ed etichette?

August Blues: ovvero la tristezza che colpisce le persone nel mese di agosto.

Evidentemente le diagnosi presenti nei manuali psicodiagnostici sembrano non esser più sufficienti, per cui se ne inventano sempre più di nuove in modo "ufficioso".
Sembra non possa esserci più spazio per la tristezza o per la nostalgia senza che queste non vengano ricondotte ad una categoria diagnostica precisa.
Ci siamo occupati su Psicologo Novate e Psicologo Melzo di depressione natalizia, di diritto alla tristezza, dei software sulla depressione e sulla depressione stagionale.. presentando la loro fenomenologia e discutendone a partire da un punto di vista differente.

In questo articolo si parla di August Blues, ovvero la tristezza depressiva che colpisce molte persone nel mese di agosto, per vari motivi:

  • coincide con la sindrome da rientro (un'altra diagnosi!)
  • coincide nella memoria con la ripresa della scuola, per cui si riattivano traumi ad essa associata
  • è l'anticamera dell'autunno, per cui ci si deprime al pensiero dell'imminente ritorno della brutta stagione
  • è ancora caldo, per cui è un mese indigesto a chi non tollera l'estate ed è stremato dalla calura dei mesi precedenti.

Per questi motivi, aumentano sensazioni spiacevoli legate ad ansia, malinconia, tristezza..

 Non escludo che ci siano persone che vivano queste sensazioni nel mese di agosto (ci sono anche molte persone soffrono proprio l'arrivo delle vacanze, che le lascia disorientate e spezza la routine), ma a questo punto occorre creare un'etichetta diagnostica depressiva per ogni mese dell'anno.

Stagione che vai, depressione che trovi

A pensarci bene, ogni stagione è già connotata da spunti diagnostici: con l'August Blues abbiamo condannato l'estate, con la depressione natalizia l'inverno, con la malinconia autunnale ci giochiamo da settembre a dicembre e poi non si pensi che la primavera, stagione che detiene il maggior numero di suicidi, possa portare benefici, perchè terrorizza chi non sopporta l'estate e fa sentir maggiormente male chi, in momento di difficoltà personale, potrebbe vivere con maggior discrasia la differenza tra il proprio stato emotivo e la ripresa della vita della natura, le giornate che si allungano e lo stare più all'aria aperta.

Ora, è possibile connotare in modo depressivo tutto l'anno?

Forse è più normalizzante e consolatorio sapere che il proprio disagio è ascrivibile non ad una psicopatologia ma ad un malessere stagionale?
Dare diagnosi stagionali serve per creare patologie e quindi terapie?

Eppure le pagine web delle ultime settimane sono spesso dedicate al tema dell'august blues.. quindi, a qualcuna di queste domande, o forse a tutte, qualche risposta la offre...

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